Da un lato c'è l'età, ormai non indifferente. Dall'altro, però, c'è la voglia di provare ancora le sensazioni che l'hanno accompagnato per tutta la vita. Per Marco Cunico sono giorni di riflessione: pensieri non facili, perché la decisione da prendere è di quelle che cambiano la vita. Smettere o andare o giocare per un anno ancora? La bilancia è ancora in equilibrio, ma nella mente ricorre quella strana sensazione: se il capitano biancoscudato decidesse davvero di appendere gli scarpini al chiodo, Padova-Alessandria sarebbe il suo commiato non solo all'Euganeo, ma al calcio giocato. L'ultima partita dopo vent'anni di professionismo.
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Cunico: Padova ultima tappa. Rinnovo o smette di giocare
Da un lato c’è l’età, ormai non indifferente. Dall’altro, però, c’è la voglia di provare ancora le sensazioni che l’hanno accompagnato per tutta la vita. Per Marco Cunico sono giorni di riflessione: pensieri non...
PADOVA ULTIMA TAPPA. Nella mente del Capitano, in questi giorni turbati, c'è di tutto e di più. Smettere significa voltare pagina, una decisione definitiva. Continuare significa vivere ancora le sensazioni che solo il campo e lo spogliatoio possono dare. 38 anni compiuti due mesi fa: non è facile, per chi ha avuto la fortuna di vivere il calcio dalla Serie B fino ai dilettanti, trovare nuovi stimoli. L'unico che potrebbe far pendere la sua decisione verso la prosecuzione con il calcio giocato ha un nome e si chiama Padova: l'unica cosa che al momento Cunico sente chiaramente dentro di sé è che, se non dovesse arrivare il rinnovo contrattuale con i biancoscudati, sarebbe difficile ripartire da un'altra parte. Padova, nelle intenzioni del capitano, sarà l'ultima tappa della carriera. Ed è qui, allora, che entrano in gioco società, allenatore e direttore sportivo.
GLI SCENARI. Presupposto fondamentale: Cunico è a tutti gli effetti l'uomo-simbolo della rinascita biancoscudata, del Padova rinato dalle ceneri del fallimento del 2014. È arrivato in Serie D, l'ha trascinato in Lega Pro con classe e carisma, e anche se quest'anno non è riuscito sempre a essere leader in campo, come invece lo è nello spogliatoio, nessuna società potrebbe dargli il benservito a cuor leggero. Le ipotesi, a questo punto, sono diverse. La prima è il rinnovo per un'altra stagione del contratto che scade a fine giugno: Cunico si libererebbe del peso di dover decidere se smettere, e giocherebbe un altro anno cercando riportare il Padova in B. La seconda è l'addio al calcio, con la possibilità di rimanere però nell'orbita biancoscudata con un altro compito, al fianco della squadra o in società. La terza, infine, è una bella stretta di mano e tanti saluti: prospettiva ora ben poco allettante per Cunico.
L'ATTESA. Fino a che non saranno decisi l'allenatore e il direttore sportivo della prossima stagione, sarà difficile prendere una decisione. Se fosse per De Poli e Pillon, probabilmente il rinnovo per un altro anno sarebbe una soluzione praticabile. Viceversa, se chi arriverà non lo riterrà utile alle sorti della squadra, in viale Rocco si deciderà il da farsi. «Io credo che Marco abbia ancora molto da dare al calcio, umanamente e tecnicamente, come giocatore», chiosa il vicepresidente biancoscudato Edoardo Bonetto, «Se dovesse smettere sarei dispiaciuto, per Padova è un simbolo: sarei ben felice se la società, in quel caso, decidesse di affidargli un nuovo incarico». Solo una persona, a questo punto, può fare chiarezza: è Marco Cunico, chiamato a decidere cosa vuol fare da grande. (Da Il Mattino):
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