Da qui in poi conteranno soprattutto personalità e carattere, in seconda battuta le strategie e le scelte tattiche. A Meda è stata la prima partita sbagliata da Andreoletti, che ha azzardato il turn-over nel match sbagliato, forse più da buon samaritano che da allenatore consapevole. Ovviamente in buona fede con l'unico scopo di voler premiare l'intero gruppo. Ci siamo giocati l'ultimo bonus, ora, non possiamo più permetterci passi falsi se non un pareggio nelle prossime sette gare.
Come si porta a casa questo campionato adesso? Rimaniamo dentro metafora: Andreoletti ora deve completare il suo capolavoro, con gli ultimi tasselli del mosaico, che sono quelli più difficili da posizionare. Anche lui è consapevole che senza quegli ultimi pezzi, la sua opera incompiuta lo renderebbe alla pari degli ultimi allenatori passati di qui (Pavanel, Oddo, Torrente). Lo stesso lo sanno i giocatori. Contratti, carriera, gloria: passa tutto da questa promozione. Può essere una svolta anche per loro. Servirà la massima concentrazione (l'ipotesi ritiro non può essere scartata a priori), scelte tecniche mirate e meno cervellotiche possibili (Bortolussi oggi non può stare in panchina), il sostegno totale della piazza. E qui torniamo sempre al vulnus di quest'annata... Vero è che le tre sconfitte sono maturate in trasferta, ma l'Euganeo al completo sarebbe sicuaramente uno stimolo in più. Come abbiamo scritto qualche editoriale fa, ricordiamoci di quel bene superiore che deve andare oltre ogni divergenza e incomprensione.
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