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Gli spunti più interessanti di Padova-Koper

Pietro Zaja
Pietro Zaja Redattore, telecronista 
Nello storico e suggestivo Appiani il Padova di Matteo Andreoletti (qui le sue dichiarazioni nel post-partita) si è imposto con il Koper. Ieri pomeriggio la truppa andreolettiana ha sfidato in amichevole gli sloveni di Josip Ilicic, ex compagno...

Nello storico e suggestivo Appiani il Padova di Matteo Andreoletti (qui le sue dichiarazioni nel post-partita) si è imposto con il Koper. Ieri pomeriggio la truppa andreolettiana ha sfidato in amichevole gli sloveni di Josip Ilicic, ex compagno del PapuGomez ai tempi d'oro dell'Atalanta del Gasp. I biancoscudati hanno segnato due reti (Bortolussi e Fusi) nel secondo tempo. E Andreoletti ha potuto ammirare all'opera anche quei giocatori che fino a questo momento hanno visto il campo con il contagocce. Insomma, un test utile, che è sicuramente servito al tecnico per raccogliere dati e informazioni in vista della ripresa, programmata per domenica prossima, ore 19:30, con il Catanzaro di Aquilani al Ceravolo. Ma andiamo a sviscerare gli aspetti più interessanti dell'amichevole di ieri tra Padova e Koper.

Il leader Crisetig e la duttilità di Capelli: gli aspetti più interessanti di Padova-Koper

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Di fronte a un migliaio di tifosi, all'Appiani, quando i sostenitori più caldi non cantano, si sente quasi una sola voce, oltre a quelle dei due tecnici Andreoletti e Zeljkovic. Quella di Lorenzo Crisetig, che, subentrato nella ripresa, dirige ogni manovra dei suoi compagni. Sia in fase d'attacco che in fase di copertura. In pratica, un secondo allenatore in campo, che dà indicazioni e consigli. La sua esperienza gli permette di avere una certa autorità, non imposta certamente, ma riconosciuta da chiunque: per lo spogliatoio è un leader, fuori e in campo. Anche in amichevole, perché pure in questi momenti si può crescere assieme. Lo sa bene Andreoletti, che nel primo tempo ha preferito infatti anche dare visibilità a quei giocatori che il campo l'hanno visto davvero poco. Sorrentino tra i pali nel solito 3-5-2, con Belli, Villa e Perrotta in difesa. A centrocampo Di Maggio, Harder e Capelli (da mezzala), con Ghiglione e Favale sulle fasce. Lì davanti Buonaiuto e Seghetti. I primi 45' di gioco non divertono per nulla e di conclusioni nello specchio della porta non se ne conta praticamente neanche una. La lotta è confinata al centrocampo, con qualche singolo guizzo offensivo saltuario.

Ma lo spunto più interessante è la posizione di Capelli, che agisce da mezzala sinistra. Ormai possiamo dirlo con certezza: è un tuttofare. Esterno di centrocampo, trequartista, seconda punta o terzino, lo abbiamo visto giocare un po' ovunque. Da mezzala con licenza di svariare è un'idea in caso di emergenza. Andreoletti ha poi spiegato la sua decisione: Capelli sarà squalificato con il Catanzaro e 45' doveva farli, quindi lo ha provato da mezzala. Seghetti è rientrato, invece, a pieno regime con la squadra e ieri ha dato prova della sua ritrovata condizione fisica con uno scatto a dir poco impressionante. Partito palla al piede dalla propria area, l'ex Perugia è stato atterrato solo nella trequarti avversaria. Si vede che il ragazzo ha parecchia voglia di mettersi in mostra. Ed è giusto così. Ma dovrà imparare a lavorare ancora meglio con i compagni. Buonaiuto, infatti, è rimasto un po' isolato, forse perché senza un vero punto di riferimento (Bortolussi o Lasagna) al suo fianco. Favale ha fatto il solito "giochino" sulla sinistra: se la mezzala (Capelli in questo caso) si alza a sinistra, allora il laterale di fascia resta più basso, con la squadra che poi si apre dalla parte opposta, per occupare il campo in ampiezza. Da segnalare anche la posizione occupata da Harder: ancora regista. Che Andreoletti si stia ricredendo? Solida, inoltre, la prova di Villa, unico giocatore che ha disputato tutti i 90'. Sia da perno della difesa a tre nel primo tempo che da braccetto destro nella ripresa.

La ripresa, i due gol, Ilicic e gli indisponibili

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Nel secondo tempo Andreoletti spedisce in campo Mouquet, Barreca, Varas, Bortolussi, Crisetig e Lasagna per Sorrentino, Favale, Harder, Capelli, Buonaiuto e Seghetti. E la musica cambia. Quando il Padova attacca dà l'impressione di poter colpire con più violenza e convinzione. E infatti va a finire proprio così. Al 3' Bortolussi insacca su invito di Lasagna. L'intesa tra i due sta migliorando: ora a sbloccarsi dev'essere solo l'ex Verona, perché Bortolussi lo ha fatto ormai da tempo. E sta pure trovando una certa continuità (qui il nostro approfondimento sul bomber patavino). Andreoletti cambia ancora: dentro Fusi, Tumiatti, Sgarbi e Boi per Ghiglione, Di Maggio, Perrotta e Belli. Al 23' Varas crossa dalla sinistra e Fusi spedisce in porta, complice un intervento non perfetto del portiere sloveno. Ilicic, entrato a inizio secondo tempo, prova a dare mostra della sua enorme classe, ma l'età è ormai quella che è. 37 anni non sono proprio pochini. Ilicic quasi non corre, ma riesce comunque a smistare palloni e il Koper trova qualche trama interessante. Ma il triplice fischio arriva ben presto.

Alcuni giocatori si fermano a firmare autografi ai più piccoli tifosi, che richiedono a gran voce pantaloncini e magliette. I calciatori, così, rientrano negli spogliatoi praticamente in mutande e canottiera. I ragazzini, al settimo cielo, invece, dopo aver respirato storia all'Appiani, se ne tornano a casa con dei ricordi indimenticabili. Tornando alla partita: l'unico giocatore tra i disponibili a non aver giocato è stato Faedo, che, come spiegato da Andreoletti, ha accusato qualche problemino ai tendini negli scorsi giorni. Semplice gestione. Nel corso del secondo tempo si è sempre riscaldato con un preparatore atletico dello staff, mentre a fine gara è rimasto in campo a correre avanti e indietro di fronte alle due panchine ormai vuote. In tribuna, invece, ad assistere alla sfida, c'erano Baselli, Bacci, Silva e i due fuori rosa Russini e Voltan. Assente Pastina. Silva ha avuto un problema muscolare e non dovrebbe esserci contro il Catanzaro domenica. Presente anche il grande ex Enej Jelenic, straniero con più presenze nella storia del Padova, premiato con una maglia numero 11 e una targa dal presidente Peghin prima dell'inizio della partita tra biancoscudati e Koper.