Quella di domenica prossima all’Euganeo poteva essere la gara decisiva della stagione biancoscudata, invece conterà poco o nulla. La sconfitta di Bassano, e ancor più quella del turno precedente in casa contro la Giana Erminio, hanno cancellato ogni residua possibilità per gli uomini di Pillon di raggiungere l’Alessandria, certa della qualificazione ai playoff come una della due migliori quarte dei tre gironi. Gli uomini di Gregucci hanno avuto un andamento piuttosto altalenante durante la stagione con picchi altissimi, come il raggiungimento della semifinale della Tim Cup (battendo squadre di serie A come Genoa e Palermo) poi persa contro il Milan, ma anche con deludenti prestazioni in campionato dove a metà stagione sembravano poter contendere il primo posto al Cittadella. Dopo essere rimasti fuori dai playoff la scorsa stagione, quest’anno sono stati fatti investimenti importanti da parte del presidente Di Masi che già ad inizio stagione ha esonerato il tecnico Beppe Scienza per dare la panchina a Angelo Gregucci. Nonostante la squadra abbia comunque continuato, specialmente nella seconda parte di stagione, a difettare di continuità l’obiettivo playoff è stato raggiunto e ora i “grigi”, da seconda miglior quarta avranno il non facile compito di andare a vincere in casa della miglior seconda tra tutti e tre i gironi. Un’impresa tutt’altro che semplice visto anche il non ottimo momento di forma della squadra piemontese che ha raccolto due soli punti nelle ultime tre gare e che se non fosse stato per gli scivoloni dei biancoscudati sarebbe dovuta venire all’Euganeo a giocarsi la qualificazione agli spareggi promozione. Mai dare però per morta la compagine di Gregucci, squadra capace di andare a vincere a Genova, Palermo e La Spezia per arrivare a giocarsi a San Siro la semifinale di Tim Cup. Il tecnico dei piemontesi dal suo arrivo sulla panchina dei grigi lo scorso settembre ha sempre fatto giocare i suoi con il 4-3-3, modulo ideale per esaltare le caratteristiche tecniche dei suoi uomini offensivi. In porta gioca Gianmarco Vannucchi, portiere classe ’95 passato nel settore giovanile della Juventus che ha superato nelle gerarchie di inizio stagione il più esperto Nordi. I quattro della linea difensiva sono quasi sempre i soliti: Vedran Celjak, croato ex biancoscudato (stagione 2013/14) sulla destra, in mezzo l’uruguaiano ex Cittadella Christian Sosa e il capitano Santiago Morero, argentino che ha vestito oltre 50 volte la maglia del Chievo Verona in serie A, mentre sulla sinistra ballottaggio tra il nativo di Este Gianni Manfrin (rientrato da poco un infortunio) e Nicolò Sperotto, arrivato come svincolato a gennaio dopo essere salito lo scorso autunno alle cronache per aver registrato in spogliatoio lo sfogo dell’allora tecnico dell’Arezzo Eziolino Capuano. Qualche dubbio in più Gregucci potrebbe averlo sui tre centrocampisti anche se la squalifica di un fedelissimo del tecnico come Gianluca Nicco darà quasi certamente una maglia da titolare al brasiliano Adriano Mezavilla, ex Cesena e Juve Stabia. Il trio di mediani sarà completato dall’ex Cittadella Ferdinando Vitofrancesco e da uno dei tanti ex Altoadige, Simone Branca, il più offensivo tra i centrocampisti. Nel reparto offensivo Gregucci ha l’imbarazzo della scelta: quasi sicuro l’impiego del veneziano Riccardo Bocalon insostituibile al centro dell’attacco dei grigi per qualità e fiuto del gol, gli altri due posti potrebbero riservare sorprese da parte dell’allenatore ex Vicenza. Molto probabile giochi dal primo minuto Simone Iocolano, ex capitano del Bassano, vero e proprio colpo di mercato a gennaio, mentre Manuel Marras e Manuel Fischnaller entrambi ex Altoadige offrono anche discrete garanzie in fase di copertura. In panchina Gregucci può contare su giocatori come l’ex Verona Antimo Iunco e come Michele Marconi (una rete in serie A da giovanissimo con l’Atalanta), pronti a subentrare a gara in corso e risolvere le partite. Le alternative a Gregucci non mancano neanche nel reparto centrale del campo dove il tecnico si può permettere di tenere in panchina giocatori del calibro di Massimo Loviso (visto in A con la maglia del Bologna, e con la maglia dell’Italia under 21) e Filippo Boniperti, nipote della leggenda della Juventus Giampiero e bloccato da diversi problemi fisici in stagione. Come detto i “grigi” non hanno molto da chiedere a quest’ultima gara di campionato se non cercare di ritrovare fiducia dopo le ultime prestazioni molto deludenti in vista dei playoff. I pareggi contro Mantova (in casa) e Sudtirol e la sconfitta nell’ultimo turno contro la Reggiana suonano come campanelli d’allarme per Gregucci che difficilmente attuerà un massiccio turnover per preservare i titolari per gli spareggi promozione. L’Alessandria vuole finire bene il campionato e guardare dunque con più serenità al futuro, un po’ come il Padova, con la differenza che i biancoscudati pensano già più avanti guardando alla prossima stagione mentre i “grigi” hanno già la settimana prossima uno scontro importante da vincere a tutti i costi se vogliono continuare a coltivare il loro sogno promozione.
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I prossimi avversari del Padova: l’Alessandria di Angelo Gregucci
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