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Il Gazzettino: “Decisione sulla struttura tecnica biancoscudata entro il fine settimana”

Entro il fine settimana sarà svelata la futura struttura tecnica che guiderà il Padova nella prossima stagione. Archiviato il campionato, tutte le attenzioni dello stato maggiore del club sono infatti volte ad analizzare pro e contro...

Tommaso Rocca

Entro il fine settimana sarà svelata la futura struttura tecnica che guiderà il Padova nella prossima stagione. Archiviato il campionato, tutte le attenzioni dello stato maggiore del club sono infatti volte ad analizzare pro e contro dell'annata appena conclusa al fine di compiere le scelte migliori in chiave futura. Ed è evidente che le posizioni sotto la lente d'ingrandimento sono due, ossia quella del direttore sportivo e dell'allenatore.

Per quanto riguarda Fabrizio De Poli, ha in tasca un altro anno di contratto, ma su una sua permanenza all'ombra del Santo al momento non sembrano esserci certezze. Anche lui è sotto esame. E se il suo operato sul mercato, in particolare nell'ultima sessione di gennaio, è stato efficace con l'ingaggio di giocatori (Sbraga, De Risio, Finocchio, Sparacello, Baldassin) che hanno fatto fare un salto di qualità alla squadra, non si può dimenticare che nel corso della stagione c'è stato un momento nel quale la sua avventura sembrava essere giunta al capolinea, con tanto di dimissioni presentate e poi respinte dalla società. Ci riferiamo al caso Amirante nella trasferta con il Pavia, con l'amministratore delegato Roberto Bonetto su tutte le furie a chiedere la testa del diesse, che si era preso la responsabilità per l'errore (l'attaccante non era stato inserito nella lista dei giocatori depositata in Lega e non poteva fare il suo ingresso in campo). Atmosfera da "guerra fredda" in seno alla società, poi ricomposta qualche giorno più tardi con una conferenza stampa a suggellare la pace tra i due.

Tornando ai giorni nostri, un dato è sotto gli occhi di tutti: ai cronisti che nell'ultimo periodo hanno ripetutamente chiesto lumi a Bergamin e Bonetto sulla posizione di De Poli, non è stato mai risposto che sarà certamente ancora lui il diesse, sgomberando così il campo da ogni dubbio. E ciò può significare che il club sta riflettendo anche su altri profili. In questa ottica si inseriscono le voci che portano a Seeber del Bassano e a Zamuner del Pordenone.

Passando a Pillon, a differenza di De Poli non è sotto contratto per il 2016-2017 e anche sul suo conto fino a oggi la società non si è espressa con chiarezza, rimandando ogni decisione al termine del campionato. Il suo lavoro, comunque, non può che essere apprezzato. Subentrato a Parlato dopo lo scialbo 0-0 in trasferta con la Pro Patria (28 novembre) e con la squadra pericolosamente vicina alle retrovie della classifica, è stato capace di dare certezze e identità ai biancoscudati che con il passare delle partite hanno trovato fiducia nei propri mezzi e scalato posizioni tanto da giocarsi fino alla penultima giornata la possibilità di un posto nei play off. Il tutto rimanendo sempre fedele al suo 4-4-2, che si è rivelato quanto mai produttivo.

Proprio il tecnico di Preganziol non ha fatto mistero domenica nel dopo gara con l'Alessandria che sarebbe dispiaciuto all'eventualità di non poter portare avanti un progetto di squadra nel quale le fondamenta sono state poste. Con la consapevolezza che se quest'anno il quinto posto in rimonta è stato applaudito dalla piazza, l'anno prossimo l'asticella va alzata: della serie, bisogna tentare di vincere per ritrovare quella serie B che è il vero obiettivo della società. Che sia Pillon o qualche altro tecnico ad avere il compito di provarci, lo sapremo presto. (da Il Gazzettino)

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