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Il papà di Fortin a Centrocampo: “Il Lens è l’ultimo dei suoi pensieri. Sulle critiche…”

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Ex portiere di Serie A e padre di Mattia Fortin, titolare del Padova tra i pali (qui l’analisi dell’ultima partita di campionato contro il Venezia). Nel corso della puntata di ieri sera della nostra trasmissione Centrocampo, è...
Pietro Zaja
Pietro Zaja Redattore, telecronista 

Ex portiere di Serie A e padre di Mattia Fortin, titolare del Padova tra i pali (qui l'analisi dell'ultima partita di campionato contro il Venezia). Nel corso della puntata di ieri sera della nostra trasmissione Centrocampo, è intervenuto proprio Fortin senior, Marco, che ha parlato di suo figlio, del Padova e di moltissimi altri temi. Ecco cosa ha detto: "Ero allo stadio per il derby con il Venezia e il clima era quasi surreale nei primi 20'. Sembrava una partita a porte chiuse. Poi, quando hanno ricominciato a cantare, è tornato lo spirito di una partita di calcio e di un derby così sentito. Il fatto che non ci fossero i tifosi veneziani, però, ha influito sul clima del derby. Donati alla Samp? Ha fatto un campionato clamoroso al Legnago. Mattia ne parla benissimo, ma è chiaro che capita che le società facciano delle scommesse, un po' come ha fatto il Padova l'anno scorso con Andreoletti. Donati è comunque un allenatore emergente e con delle idee. Poi la negatività dell'ambiente non aiuta. E la piazza è molto importante... Il campionato? Io credo che una decina di squadre siano alla pari. Carrarese, Reggiana, Entella, Avellino, Pescara, Mantova, Südtirol... Farà la differenza la continuità. La Juve Stabia è una buona squadra, mentre tre squadre sono fuori scala, ovvero Monza, Venezia e Palermo. Il Modena sta facendo qualcosa in più, mentre il Cesena è stabile".

Le parole di Marco Fortin, papà di Mattia, portiere del Padova

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"Stankovic? È un portiere forte, l'ha dimostrato - ha continuato Marco Fortin, padre di Mattia, portiere del Padova - lo seguo da quando era in Primavera, poi ha fatto una bella esperienza all'estero, è tornato in Italia alla Sampdoria e ha fatto un bel campionato. L'anno scorso a Venezia ha dimostrato di saper fare cose importanti nonostante un infortunio, mentre quest'anno secondo me a Venezia è la ciliegina sulla torta. È un portiere completo, sabato ha avuto anche un po' di fortuna negli ultimi episodi. Mattia? Parliamo poco degli aspetti tecnici. A me piace parlare con lui dell'atteggiamento, perché so quanto è difficile stare in porta. Ha 22 anni, ha quasi 100 partite tra i professionisti, inizia a essere un giovane esperto e a me piace analizzare come sta in porta, non la parte tecnica. Anche perché ha il suo allenatore, che può avere le idee diverse dalle mie. E quindi è giusto che segua lui. Il Lens? È l'ultimo dei suoi pensieri. Altri portieri che mi piacciono in B? Klinsmann del Cesena Fulignati dell'Empoli, ma penso che ci sia un buon livello di portieri in Serie B. Potrebbero esserci più portieri italiani: poi ci chiediamo perché l'Italia non va ai Mondiali... Di giovani non ce ne sono moltissimi".

Il figlio Mattia e il portiere più forte del mondo

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"Mattia esce poco dalla porta? Non sono d'accordo, ho analizzato tutte le partite - ha proseguito Marco Fortin, padre di Mattia, portiere del Padova - e credo che sulle palle che doveva andare è andato. So che fare il portiere è difficile, ci sono tante componenti per il ruolo. Credo che stia facendo quello che deve fare, con la giusta dose di rischio. Quanti margini di miglioramento ha? Dipende sempre dalla richiesta dell'allenatore, anche nelle diverse partite. A Empoli, ad esempio, la richiesta era quella di calciare lungo, mentre magari nelle partite in casa Andreoletti gli chiede di giocare di più la palla. Lui lavora e ascolta, le critiche ci sono sempre, ma adesso nel tempo dei social si sentono anche di più. Deve fare il suo lavoro, ma è normale che qualche errore possa farlo al primo campionato in B a 22 anni. Andreoletti ha fatto il portiere, quindi parlano. E c'è da considerare che l'anno scorso il Padova dominava le partite e quindi gli arrivava un pressing differente, la palla poteva tenerla quattro o cinque secondi in più, ma quest'anno è un campionato diverso, con un obiettivo diverso. Io gli dico anche che se all'80' c'è una palla un po' pericolosa e finisce in tribuna, non c'è da vergognarsi. Chi è il miglior portiere al mondo? C'è una bella lotta, ma a me piacciono moltissimo Courtois e il Dibu Martinez. Gigio Donnarumma è un portiere clamoroso, con i piedi ni, ma l'anno scorso il PSG ha vinto la Champions per le sue parate. Quest'anno il Manchester City lo ha preso, a discapito di Ederson, che forse era il più bravo al mondo con i piedi, perché io credo che il portiere debba sempre parare".

Il Papu Gomez, la trattativa societaria, Mouquet e Sorrentino

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"Secondo me il Papu può anche spostare un po' l'attenzione e lasciare la squadra un po' più tranquilla. L'ho visto giocare e Mattia mi dice che fa un altro sport in allenamento. A Mattia ha impressionato l'umiltà, il modo in cui si allena e sta in gruppo. Si è inserito nel gruppo con umiltà e non sempre è scontato. Porta cultura del lavoro e fa alzare l'asticella alla società. Ti porta quel qualcosa in più... La trattativa societaria? Da quello che ho letto credo che sia alla luce del sole, ma non so dire di più, anche perché penso che ai giocatori non possa cambiare molto. Mouquet e Sorrentino? Mattia mi dice che sono portieri di livello. Per Mouquet la difficoltà è quella della lingua, ma è un ragazzo sveglio", ha chiuso Marco Fortin, ex portiere di Serie A e padre di Mattia Fortin, estremo difensore del Padova.