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La vera star per adesso è Andreoletti, riuscirà dove gli altri hanno fallito?

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Sei partite e sei vittorie, sulla scia di altri allenatori partiti bene qui ma poi naufragati. Il giovane tecnico sembra però avere una marcia in più
Stefano Viafora
Stefano Viafora Direttore responsabile 

Abita in centro e gira per le strade padovane in monopattino, ma in realtà è talmente concentrato sul suo lavoro di allenatore, principalmente alla Guizza, che la città l'ha vista davvero poco. Matteo Andreoletti è fin qui la vera star di questo Padova meraviglioso, capace di segnare 17 gol in sei partite (neanche Zeman ai tempi d'oro...), vincerle tutte senza mai rischiare e soprattutto in grado di tenere tutti sulla corda. Sì, tutto vero, potrebbe obiettare il tifoso biancoscudato più pessimista, ma che differenza c'è rispetto alle ultime partenze sprint nei campionati scorsi, che poi sappiamo come sono finiti?

Innanzitutto c'è una rosa costruita benissimo, con criterio, con logica, senza l'affanno in estate di voler acquistare tanto per acquistare. Va dato atto a Mirabelli, che qui abbiamo sempre difeso rispetto alla contestazione totalmente arbitraria e senza senso di parte della tifoseria (ma anche di certa stampa che a giugno ne chiedeva le dimissioni!), di aver messo nelle mani di Andreoletti una fuoriserie e di aver messo alla guida di questa fuoriserie un potenziale fuoriclasse. Poi c'è un gruppo che si conosce molto bene, che ha spirito di rivalsa, formato da giocatori che sanno di poter conquistare il posto da titolare teoricamente ogni settimana. C'è l'aspetto del gioco: ricordate il mantra di Oddo (che però lui non ha mai messo in pratica)? Non basta correre, bisogna correre bene. Questo Padova va a mille, vedi le ultime "fiammate" nel secondo tempo contro Vercelli e Virtus, capace di stendere l'avversario quando comincia a calare il ritmo. E dà l'idea di non essere "su di giri", come lo era il Padova di Caneo, scoppiato dopo qualche giornata di calcio champagne. Insomma, gioca bene e sembra farlo con naturalezza.


Andreoletti ieri in sala stampa è stato sincero: non basta però avere buone idee, è fondamentale che la squadra si metta a disposizione (non è successo ad esempio l'anno scorso a Benevento). Il clima sembra quello della Pro Sesto di due anni fa: "Direi ancora meglio, con la differenza che qui ho molta più scelta nella rosa e il livello tecnico è superiore" ha ammesso Andreoletti sempre ieri sera durante le chiacchiere post partita. Per capire se Andreoletti sia diverso davvero dagli altri che hanno provato a scalare la montagna della serie C (Sullo, Pavanel, Torrente erano partiti molto bene) lo capiremo ovviamente al primo super test (Vicenza) e, magari, nella reazione dopo un momento difficile. Per adesso lui è il pifferaio magico con i giocatori lo seguono a meraviglia. Di più proprio non si può chiedere a questo Padova.

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