Massimo Oddo: "Sono contento di avere un'altra chance in una piazza così importante che conosco. Ci tengo a ricordare Andrea (Moretto ndr) che credo sia l'unico che manchi rispetto a due anni fa. Seguo sempre le squadre dove ho lavorato, anche per cose fuori dal campo. Il direttore mi ha chiamato perché credo sappia cosa possa fare, ho visto la squadra e credo abbia tutte le potenzialità per arrivare in fondo ai playoff. Questa squadra è forte, non faccio paragoni con il passato. Sono stato cercato da altri in questi anni ma ho fatto questa scelta perché ho sentito motivazione e convinzione di poter far bene da quando mi è squillato il telefono e ho visto scritto Mirabelli. Perché due anni fa non sono rimasto? Era una situazione totalmente diversa, venivamo da una sconfitta in finale playoff che già non è facile da assorbire, poi c'erano molte questioni legate ai contratti in essere e un'indecisione generale che non mi ha portato a sentirmi pronto per restare. Oggi la situazione è totalmente diversa. Da oggi entrerò in campo, farò le mie scelte e avrò i miei pensieri, mi rimane difficile ora parlare di gare giocate questa stagione come Catania o la gara in casa con il Mantova. Ho delle certezze nella mia testa, conosco giocatori e le loro caratteristiche, ovviamente ho già dei pensieri su che linea seguire poi mi servirà vederli dal vivo per confermarle. Se una società decide di chiamarti e cambiare un allenatore che è secondo e ha fatto 70 punti vuol dire che vuole vincere, come d'altra parte è stato due anni fa. Non ho alcuna opzione sul rinnovo, non ne abbiamo parlato e non mi interessa, sono qui per lavorare fino a giugno e raggiungere l'obiettivo. Il ritiro in Francia di due anni fa? Non giocare per tre settimane e poi dover riaccendere la spina non è facile, probabilmente due anni fa la squadra era più esperta ma più "vecchiotta". Non abbiamo avuto problemi durante la rincorsa in campionato, poi quando si sono fermati alla fine della regular season tanti problemini sono venuti fuori. Oggi abbiamo una squadra giovane su cui possiamo lavorare sia fisicamente che mentalmente per farci trovare pronti. Ho un'idea del modulo e la vedrete, poi piccoli adattamenti potremo metterli in atto quando avrò visto sul campo e avrò parlato con i ragazzi. Abbiamo tre gare prima dei playoff per poter lavorare e cominciare a creare una certa mentalità in campo per affrontare al meglio il finale di stagione, saranno importantissime. Non mi sono mai staccato da Padova, ma non è una rivalsa personale, credo che la squadra possa raggiungere l'obiettivo e per questo ho accettato. Qui non parliamo di dare un'identità, un gioco alla squadra o passare il primo turno, qui l'unico mio obiettivo è quello di vincere. Non parto con convinzione di non poter fare qualcosa, quindi non sto qui a parlare di moduli e numeri senza aver visto i giocatori, ovviamente conosco la rosa e ho le idee chiare su come mettere in campo i giocatori, il mio obiettivo è mettere i giocatori in condizione di fare il meglio possibile secondo le loro caratteristiche. Staff? Porto con me solo il mio vice Marcello Donatelli. Premio promozione? L'obiettivo è vincere quindi non c'è nessun ulteriore premio".
Francesco Peghin: "Vorrei ringraziare mister Torrente, ho avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo dal punto di vista umano e professionale. La decisione è nata come è normale che sia dalla parte tecnica, non è una cosa nata dalla dirigenza, come credo sia giusto succeda in una società coesa che funziona bene. Siamo tutti uniti e ci siamo sempre adoperati per fare il meglio e così faremo anche da qui in avanti. Non è stata una scelta azzardata né figlia di protagonismi personali".
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