Parla prima il ds Mirabelli: "Ringraziamo mister Caneo per il lavoro svolto. Cambiare non è mai bello. Siamo partiti molto bene, poi sembrava si fosse spento qualcosa e abbiamo ritenuto giusto cambiare. Mister Torrente è un tecnico navigato, che conosce la categoria e che ha un'idea di calcio vicina alle nostre intenzioni di inizio anno. La trattativa? Brevissima, ho chiamato il mister domenica pomeriggio finita la partita e ho percepito subito l'entusiasmo che cercavo e che una grande piazza come Padova merita. Se l'avevo sentito prima? No, domenica è stato il primo contatto. Il mister ha un contratto fino a fine giugno 2023 con un'opzione che resterà segreta perché è una cosa che vogliamo resti tra di noi. Abbiamo cercato di difendere il lavoro che avevamo fatto con mister Caneo fino all'ultimo, abbiamo analizzato tutto il percorso fatto fin qui e abbiamo ritenuto giusto cambiare. Vorrei fosse chiaro che le responsabilità non sono solo del mister, io che sono il responsabile dell'area tecnica sono il primo sul banco degli imputati. Come sappiamo cambiare 25 giocatori non è semplice, per cui a malincuore l'unica scelta da fare era quella di cambiare l'allenatore. Le prestazioni dei giocatori degli ultimi tempi mi hanno fatto arrabbiare, restano tutti sotto osservazione. Purtroppo qualcosa si è rotto e per non andare dritti contro un muro dovevamo dare una sterzata".
NUOVO ALLENATORE
Torrente si presenta: “Serve più equilibrio e attaccamento alla maglia”
Ecco le prime parole di mister Torrente: "Volevo prima di tutto ringraziare la società e il direttore per questa grande opportunità in una grande piazza, come anticipato dal direttore arrivo con grande entusiasmo. In questo momento la priorità per me è conoscere i ragazzi, giocarci contro e vederli in tv è una cosa, allenarli tutti i giorni è un'altra storia. L'impressione è che si sia perso un pò di autostima ed entusiasmo, credo che ci sia da lavorare principalmente sull'equilibrio tra le due fasi: difensiva e offensiva. Credo che le potenzialità della squadra siano decisamente superiori a quelle che sta mostrando ora, l'atteggiamento è fondamentale, voglio una squadra aggressiva e compatta. La mia idea è di un calcio propositivo, prima di dirvi con che modulo giocherò dovrò valutare i ragazzi, chiaramente abbiamo degli esterni importanti e l'obiettivo è quello di dare equilibrio alla squadra. Ho giocato con la difesa a 3 ma anche a 4, le mie più grandi soddisfazioni le ho avute con il 4-3-3 ma è presto ora per dire che giocheremo così. Sarà più importante avere la mentalità giusta, gli avversari vengono a Padova a giocare la partita della vita e noi dobbiamo scendere in campo con la stessa mentalità. Io ho l'attaccamento alla maglia nel DNA, ho giocato per 15 anni con la stessa squadra e anche da allenatore ho fatto più stagioni sulla stessa panchina, sarà decisivo far capire ai ragazzi quanto conti la maglia in una piazza così importante. Tanti giocatori stanno rendendo sotto le loro potenzialità, starà a noi capire il perché. Lo staff? Forse inserirò un mio collaboratore tecnico, per il resto lo staff resterà quello che c'era prima, sono grandi professionisti, alcuni li conoscevo già, gli altri ho avuto la possibilità di starci insieme la serata di ieri. Il centro di allenamento? Devo ancora vederlo ma me ne hanno parlato un gran bene. Mi aspetto molto dai più vecchi, nei momenti di difficoltà devono essere loro a dare la spinta alla squadra per uscire da questa situazione, mi aspetto molto da loro anche se nella mia carriera ho fato esordire tanti giovani e sicuramente credo nel loro entusiasmo. Il primo passo? Parlare con i ragazzi, capire il momento e creare l'empatia che serve per lavorare al meglio insieme. Il problema principale credo sia nella testa. Se ho allenato qualcuno? Ho avuto Zanellati con me in Umbria. I fuori rosa? Valuto tutti per cui anche i 4 che erano fuori lista li prendo in considerazione, chiaramente giocando solo in coppa gli mancherà il ritmo partita ma devo prima conoscerli. Radrezza? Può giocare da trequartista, come da mezzala o sottopunta, è un giocatore importante con grandi qualità, mi aspetto molto da lui come dagli altri giocatori con la sua esperienza tipo Ceravolo. Il mercato? Sono concentrato sul Mantova che è la priorità, poi faremo con il direttore tutte le riflessioni del caso. Il mio obiettivo ora è di battere il Mantova, non ho fissato obiettivi a lungo termine, dobbiamo pensare una gara alla volta e poi sarà il campo a parlare. Ai tifosi prometto di dare il massimo, non voglio fare promesse se non questa. Se qualcuno mi ha contattato negli ultimi tempi? Qualche chiamata l'ho ricevuta, anche in serie B. La mia esperienza a Vicenza? Fu come entrare al casinò e giocare una fiches sul rosso o il nero, fu una pazzia, qui abbiamo mezzo campionato per lavorare. Lo spareggio col Genoa? Ho rimosso dalla mia mente quella partita".
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