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Lovisa (pres. Pordenone): “Tedino? Il Padova deve pagarmelo a peso d’oro”
Da Il Mattino: Francamente, riesce difficile capire cosa stia succedendo al Padova, soprattutto quale logica ispiri le mosse della proprietà dopo la decisione di chiudere in anticipo il rapporto con il direttore sportivo Fabrizio De Poli e di...
Francamente, riesce difficile capire cosa stia succedendo al Padova, soprattutto quale logica ispiri le mosse della proprietà dopo la decisione di chiudere in anticipo il rapporto con il direttore sportivo Fabrizio De Poli e di cambiare in toto o quasi l’area tecnica. È difficile perché i comportamenti sono sconcertanti: Bepi Bergamin e Roberto Bonetto incontrano (venerdì scorso) l’allenatore Bepi Pillon e gli propongono di restare alla guida della squadra, chiedendogli di riflettere e di dare una risposta di lì a qualche giorno, e fissano una data, tra lunedì 16 e ieri, per il confronto con il nuovo ds, individuato in Giorgio Zamuner, attuale consulente di mercato del Pordenone e futuro responsabile della gestione sportiva di viale Rocco. Ebbene, il faccia a faccia tra i due è saltato, senza che da parte dei soci di maggioranza della società sia arrivata una telefonata all’allenatore. Impossibile, ovviamente, saperne di più: se si sia trattato di un problema legato alla disponibilità dello stesso Zamuner o ad un cambio di rotta voluto della proprietà, fatto sta che non si è più certi di nulla per quanto riguarda il nome di chi siederà in panchina nella prossima stagione di Lega Pro. Al di là degli (scontati) attestati di stima da parte di B&B per Pillon, il sospetto (fondato) è che il Padova stia seguendo altre piste, sulla base di quanto indicato da Zamuner, il quale comunque si libererà dagli impegni con i “ramarri” friulani solo dopo i playoff . Il presidente non ci sta. Ieri abbiamo sentito Mauro Lovisa, numero uno del Pordenone. Alla domanda su come siano i rapporti con il club biancoscudato, ha risposto così: «Ottimi con Bergamin, è una persona corretta, mi ha chiamato dopo la fine del campionato e mi ha espresso una certa volontà su Zamuner. Con i Bonetto non ho contatti, in Lega viene sempre Bepi. Poi ho letto di Tedino, sempre al Padova. Ecco, qui siamo su un piano diverso: mentre Zamuner è un libero professionista, che può andare via quando vuole, anche se tra di noi c’era (usa l’imperfetto, di proposito, ndr) un gentlemen's agreement per una sua permanenza qui di tre anni, per il nostro allenatore il discorso cambia. Esiste un patto d’onore fra di noi, gli abbiamo prolungato il contratto per altre due stagioni, il che significa stilare un programma importante con lui, sia in caso di promozione in B che nell’eventualità di rimanere in Lega Pro. E allora voglio essere chiaro: il Padova desidera Tedino? Deve pagarmelo a peso d’oro, perché Bruno ha un costo e io di soldi ne ho investiti parecchi. La vedo dura, anzi potrei già dire che è meglio che se lo scordino, Bergamin e gli altri, il nostro mister...». La pista padovana, dunque, si complica per il quasi 52enne mister trevigiano. E questo Zamuner lo sa bene, visto che con lui il legame è molto solido. Lovisa chiude l’argomento chiarendo ulteriormente come stanno le cose: «Tedino mi ha ripetuto anche oggi (ieri, ndr) di non aver avuto alcun contatto con il Padova. Per me la sua stretta di mano, al momento in cui ha sottoscritto il prolungamento dell’accordo, vale tantissimo». Gironi in verticale. Alla fine della chiacchierata, il presidente dei neroverdi rivela: «In Lega stiamo lavorando bene, io sono a capo di una commissione sullo sviluppo dei settori giovanili insieme alla vice-presidente Alessandra Borgonovo. Si profila un campionato 2016/17 a 60 squadre, ma non con le formazioni B dei club di Serie A, piuttosto ci saranno diverse compagini di D ripescate. Ma la novità sarà soprattutto la suddivisione in verticale dei gironi: non come una volta, ma con rimescolamenti fra Nord, Centro e Sud». Alla faccia del contenimento delle spese. Auguri.
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