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Mercato Padova, arriveranno anche i big. Ma sono “gli sconosciuti” a rendere il club sostenibile

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In questa categoria i calciatori esperti devono essere "gestiti con cautela", possono portare immediati vantaggi in termini di competitività oppure diventare un peso economico per il club
Stefano Viafora
Stefano Viafora Direttore responsabile 

Anticipiamo possibili atteggiamenti di freddezza o di perplessità in vista della vicina finestra di mercato estivo (luglio e agosto): il Padova opererà sulla falsariga dell'anno scorso, è bene saperlo, portando in biancoscudato calciatori probabilmente sconosciuti alla grande platea di appassionati. Un approccio differente rispetto al biennio con Sean Sogliano Ds, ma che di fatto dà concretezza alle parole di Oughourlian (e del neo presidente Peghin): rendere il club sostenibile e fare in modo che possa crescere con il tempo in modo intelligente.

La tipologia di calciatori che abbiamo visto nel recente passato (Ceravolo, Monaco, Busellato per citarne alcuni) appesantisce la società con l'unico scopo di renderla (e non sempre succede) vincente nel brevissimo periodo, sono calciatori "fatti e finiti" che dovrebbero portare un immediato vantaggio in termini di competitività ma che non si apprezzano (non aumentano di valore), dunque non generano ricchezza per il club ma (quando le cose vanno male) lo depauperano (vedi il caso dei quattro fuori rosa che hanno drenato risorse per il mercato). Chi contribuisce a rendere sostenibile il club sono giocatori che crescono di valore durante la loro permanenza a Padova, dunque perlopiù giocatori inizialmente poco quotati (Vasic, Liguori...). Per questo motivo, anche quest'anno, molti obiettivi di mercato saranno profili tendenzialmente giovani che si sono messi in luce quest'anno in Lega Pro in club "minori" (è il caso appunto di Capelli e Fusi).


Ovviamente arriveranno anche calciatori più esperti e "quotati" che permetteranno alla squadra di alzare il livello tecnico: oltre ai vari Donnarumma, Valentini (se rinnova), Dezi, Radrezza (se rimane), Bortolussi ci sarà spazio almeno per tre nomi importanti per la categoria, uno per reparto. Ma, ricordiamo, che la capacità di scoprire e poi valorizzare i giocatori può fare la fortuna di un club (vedi, a pochi km, cosa succede da tanti anni a Cittadella). Il ds Mirabelli dovrà essere bravo a trovare il giusto equilibrio tra questo tipo di giocatori e altri più esperti, quelli che dovrebbero sposare in pieno la causa (non solo a parole con vuote frasi motivazionali su Instagram) ed essere trascinanti per il gruppo.

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