Avevamo da poco finito di osannare l'avvio dirompente del nuovo Padova, con l'intraprendenza dei suoi giovani, la sua precisa identità di gioco, la spettacolarità del modulo di Caneo, che hanno cominciato a soffiare i primi venti di crisi. Eppure non c'è niente di sorprendente, era ampiamente prevedibile. Qualche assenza di troppo, un calo di rendimento, gli avversari più accorti, qualche decisione arbitrale sfavorevole. Ed ecco servita la quarta sconfitta in campionato. La vetta si allontana e il Padova comincia a mettere meglio a fuoco gli obiettivi: niente voli pindarici, ma valorizzazione dei giovani e un buon piazzamento playoff. Di meglio non si può fare e non si può pretendere perchè la comunicazione estiva è stata chiara. «Il nostro allenatore non è in discussione – dice giustamente il ds biancoscudato dopo il fischio finale – né oggi, né nelle prossime partite». Mirabelli, dunque, difende l’allenatore e il suo progetto. Ed è la scelta più razionale, a meno che la società non abbia deciso nel frattempo di rimettere nel mirino la promozione diretta, con aumento di budget e nuovi rinforzi in vista di gennaio. Mirabelli ha fatto questa precisazione anche perchè ieri si era sparsa velocemente la voce della presenza in tribuna dell’ex Massimo Oddo. Solo una visita di cortesia dalla vicina Milano e nessuna possibilità che possa tornare in sella.
Crisi
Padova, avanti con Caneo: il progetto è chiaro e mai come quest’anno serve pazienza
Chiaramente non basta un avvio di campionato eccellente. La stagione regolare finisce il 23 aprile, e se il fuoco si è già spento è un grosso problema: nessuno ricorderà in futuro qualche ottima partita all'interno di un campionato deludente. Ecco perchè l'attenzione della società rimane alta, ma certo non si può pensare, come negli ultimi due anni, di fare processi dopo le prime sconfitte e qualche brutta prestazione. Serve pazienza, mai come quest'anno. A Caneo (e alla squadra) serve tranquillità per rimettersi in carreggiata. Le prossime due partite casalinghe contro le lombarde Albinoleffe e Renate potrebbero essere una buona occasione per riprendere quota. Senza l'assillo del primo posto. Quest'anno possiamo scordarcelo.
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