Padova, azzera e riparti senza paura: ci sono tutte le condizioni per fare playoff da protagonisti

Onore al merito al Mantova: non ha mai sbandato, ha tenuto la barra dritta per tutta la stagione e ha saputo esprimere il miglior gioco del girone. In estate si presentava sicuramente nel gruppo delle favorite, ma nessuno si aspettava questo exploit. Terzo anno consecutivo che nel girone A si sovvertono i pronostici (Südtirol, FeralpiSalò e Mantova). Se si analizzano queste tre squadre per estrarre una formula vincente viene fuori che per primeggiare in questo girone servono buoni giocatori collaudati di categoria, uniti a emergenti che corrono e hanno la giusta "fame" e allenatori con idee nuove. Chi fa la collezione di figurine con lussuosi budget finisce di solito nel frullatore dei playoff e spesso piange.

Il Padova quest'anno ha indovinato la formula ma è mancato ancora una volta negli appuntamenti importanti (guardandoci indietro, decisiva è stata la disfatta con il Mantova, anche per le scorie che ha lasciato). L'avvicinamento a -4 di inizio marzo (vittoria del Padova a Renate e contemporaneo pareggio a Vercelli del Mantova) è stato solo illusorio, i giochi erano già chiusi. Ora c'è un lavoro importante da fare a livello mentale. Bisogna azzerare e immaginarsi di cominciare un campionato nuovo, con la stessa testa libera di inizio stagione. Via i "retaggi" psicologici degli ultimi playoff, la sconfitta nella finale di Coppa con il Catania, vanno cancellate anche le gerarchie in squadra del campionato. Ai playoff tutta la rosa deve sentirsi parte di unico fondamentale obiettivo: arrivare in fondo al cammino di sei partite che ci separa dalla serie B, tenendo conto che il bonus del piazzamento in campionato varrà solo nella prima sfida andata e ritorno. Dalle final four si procederà con supplementari e rigori. Un'idea a proposito del far sentire tutti parte del gruppo, perchè in queste partite che mancano non dare maggior minutaggio a giocatori esperti che possono tornare utili ai playoff, come Dezi o Bianchi (ma anche Perrotta o Crescenzi in difesa)? O anche a chi scalpita e ha tanta voglia di giocare, come Tordini.

Questo è il momento di "prova di maturità" anche del pubblico: iniziare a creare sui social un clima di sfiducia e di allarmismo in queste settimane che mancano ai playoff è controproducente. C'è chi sembra aspettare il definitivo passo falso per puntare il dito. Anche il pubblico deve entrare nell'ottica di azzerare e ripartire, come se fosse un campionato nuovo. Perché ci giochiamo tantissimo, forse è bene ricordarlo. E addossare all'attuale proprietà tutta l'insoddisfazione e la frustrazione degli anni passati è sicuramente comodo e liberatorio ma anche irrazionale e dannoso negli effetti.

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