Protagonista ieri del nostro talk dedicato alla serie B, in diretta dagli studi di Telecittà, l'ad del Padova Alessandra Bianchi ha affrontato diversi temi. Dal campionato vinto dopo il durissimo testa a testa con il Vicenza, alla programmazione per la prossima stagione, con il delicato nodo-stadio ancora da risolvere del tutto.
il futuro
Padova, Bianchi: “È una serie B diversa da quella di sei anni fa, più competitiva e con meno risorse”
"Devo ammettere che, da inizio stagione fino al momento più difficile, ovvero il sorpasso momentaneo del Vicenza, c'è stata una persona sempre ottimista e sicura di farcela, ovvero il direttore sportivo Mirabelli. Le mie lacrime a Lumezzane? Dopo sei anni, penso sia naturale. Mi sono appassionata al calcio, abbiamo vissuto tanti momenti difficili e lottato arrivando vicini al risultato senza ottenerlo. Quella del 25 aprile è stata una vera liberazione. Dopo Palermo era stata tracciata una linea precisa, dopo i primi anni di spese elevate. Le critiche ricevute? Padova è una piazza ricca di contrasti, ma fa parte del gioco. Alla fine abbiamo raggiunto gli obiettivi, siamo la decima piazza della serie C per monte ingaggi, l'ultima tra le neopromosse. È una serie B diversa da quella di sei anni fa, più competitiva e con meno risorse. Specie per una neopromossa. Vanno lasciati 500 mila euro all'anno per tre anni per andare a costituire il paracadute. Se togliamo tutti i costi associati alla partecipazione alla serie B, una neopromossa oggi può contare su una cifra che sta nell'ordine dei 3-4 milioni, decisamente meno rispetto a sei anni fa. Nel contempo la serie B è estremamente competitiva, vedi la lotta retrocessione che si deciderà l'ultima giornata. Ci sono squadre con budget faraonici che sono in difficoltà. La nostra strategia sarà sempre quella del passo adeguato alle nostre risorse e possibilità, ben consapevole che la categoria va mantenuta altrimenti tutti gli sforzi sarebbero vanificati..."
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