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Padova, capolista senza bomber. Può essere un vantaggio perché…

Cissè, arrivato l'ultimo giorno di mercato di gennaio

Uno dei punti di forza del Padova di quest’anno è senza dubbio la capacità di andare a rete: l’attacco dei biancoscudati (inteso come somma di gol fatti e non come singolo reparto) è il secondo migliore della serie C, dietro solo ai...

Redazione PadovaSport.TV

Uno dei punti di forza del Padova di quest'anno è senza dubbio la capacità di andare a rete: l'attacco dei biancoscudati (inteso come somma di gol fatti e non come singolo reparto) è il secondo migliore della serie C, dietro solo ai "marziani" della Ternana. Quello che colpisce, però, è che la capacità realizzativa è espressione della forza del collettivo: non c'è un attaccante particolarmente prolifico che sta facendo le fortune della squadra, come accade altrove. Nella Ternana, ad esempio (girone C), il reparto avanzato disegnato dall'allenatore Lucarelli ha un peso specifico incredibile: tre attaccanti rossoverdi hanno totalizzato da soli 32 gol (12 Partipilo, 11 Falletti e 9 Vantaggiato). Nel girone A prima il Renate, poi il Como sono stati trascinati dalle reti dei rispettivi bomber: Galuppini nel primo caso, Gatto nel secondo.

Nessuno insostituibile

Nelle 53 reti fatte del Padova, il primo attaccante è Nicastro (7) mentre il più prolifico della squadra è Della Latta (8). Nicastro non è la punta centrale inamovibile, nella prima parte di stagione sono stati alternati Soleri, Jefferson per poi "virare" su Nicastro. Ma quel ruolo è stato occupato anche da Santini, da Paponi (piuttosto sfortunato) e ora da Cissè, che, arrivato l'ultimo giorno di mercato, ha subito convinto da punta centrale (eccetto l'ultima prestazione, negativa). Si può vincere un campionato senza attaccante da doppia cifra? Sì, e va considerato un punto di forza non dipendere soltanto dalla stagione giusta dell'attaccante. Così come è importante riuscire ad arrivare davanti alla porta anche con i centrocampisti (Della Latta è un maestro negli inserimenti), oppure segnare sullo sviluppo di calci piazzati, con tiri da fuori o con invenzioni dei singoli (vedi Chiricò). Le soluzioni sono tante, il gioco di Mandorlini non ha come sfogo principale il terminale offensivo, come abbiamo visto. Quindi non c'è da stupirsi se, a fine stagione, in cima alla classifica marcatori ci arriva un centrocampista. Oggi Mandorlini è nella felice condizione di non avere nessun giocatore insostituibile.