Una vittoria che fa tirare un lungo sospiro di sollievo per il brivido finale (incredibile la carambola che tiene la palla fuori dalla porta per questione di millimetri) ma che non riempie certo di ottimismo i tifosi in vista del "triduo" finale. Il Padova è arrivato alla fine della stagione con il fiatone, la ripresa della partita con il Lecco ne è l'emblema. Si è spenta la luce dopo un buon primo tempo, giocatori alle corde nei minuti finali, blocco psicologico probabilmente nella testa per la paura di non portare a casa la vittoria, come a Caravaggio. L'allenatore Andreoletti non ha sfruttato tutti i cambi per non abbassare troppo la squadra e tenere in campo le due punte. Nessun minuto stavolta per Cretella, Valente e nemmeno per Liguori, sceso nelle gerarchie.
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Padova, deboli segnali di ripresa: a Trieste servirà l’impresa
Ora serve l'impresa a Trieste con una squadra che, nonostante la classifica, va considerata una big. In difficoltà, sicuramente, ma volentorosa di salvarsi direttamente nonostante la penalità (-5) causata da scellerate decisioni societarie. Il Padova deve tornare a vincere in trasferta, dopo quattro sconfitte maturate nelle ultime sei gare esterne. Il Vicenza non gode certo di una brillante salute, ma l'impegno al Gavagnin-Nocini sulla carta è più agevole contro l'ambigua squadra di Gigi Fresco, a volte ammazza-grandi, altre piuttosto arrendevole. Avanti così fino al 25 aprile, gli impegni delle due rivali sono ormai arci-noti: il Padova domenica va a Trieste, poi riceve la Clodiense e chiude il campionato a Lumezzane. Invece il Vicenza, primo con un punto di vantaggio, domenica gioca sul campo della Virtus Verona, poi riceve la Triestina e all’ultima sarà di scena sul campo del Trento. Il lungo duello è ormai alle battute finali.
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