L'analisi

Padova, è il prezzo da pagare: ma può essere una sconfitta salutare

Stefano Viafora

Senza la giusta intensità, i giocatori perdono la maschera di super-eroi e diventano battibili da chiunque. Ma con questo sistema di gioco vanno messi in conto certi scivoloni

Verrebbe da dire "inconcepibile", "disfatta senza attenuanti", "sconfitta umiliante". Vero. Ma ricordiamoci che squadra abbiamo quest'anno. Ogni campionato fa storia a sé e il nuovo corso biancoscudato poggia su elementi ben chiari: un'idea di gioco di calcio totale, che porta all'attacco anche due dei tre difensori, pressing, velocità, inserimenti, conclusioni in porta ripetute da parte dei tre attaccanti in campo e intensità alta per tutti i 90'. La ricetta di Caneo porta spettacolo e gioia per gli occhi (lo abbiamo visto in cinque partite e mezzo, mettiamoci in parte anche Vercelli). Ma ha un rovescio, ovvero che quando mancano giusta concentrazione e intensità in campo, la squadra diventa una normale formazione di media classifica che può prenderle da chiunque, anche dalla Pergolettese (ieri comunque in gran spolvero). Ma attenzione a fare l'errore di pensare, solo perché cronologicamente è l'ultima partita che abbiamo ancora negli occhi, che il Padova di Caneo sia soprattutto quello di Crema e non quello delle prime sei partite. Noi propendiamo per l'incidente di percorso tenendo presente che, come abbiamo già scritto su queste pagine, altro ingrediente fondamentale quest'anno dev'essere la spensieratezza e la mancanza di pressione eccessiva. Altrimenti si va in corto circuito. A una squadra che gioca così, possono capitare anche sconfitte di queste dimensioni. Ma forse è più salutare perdere 5-0 che 1-0, perchè il solco che lascia un'umiliazione del genere è profondo e deve per forza portare a una reazione. Anche d'orgoglio degli stessi giocatori, che sono molto di più di quelli visti ieri.

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Ceravolo, perchè accanirsi?

Una considerazione a margine: non comprendiamo certe critiche a Ceravolo (nella foto di E. Dognini), il giocatore più distante (anche visivamente) dall'assalto alla difesa biancoscudata, presa letteralmente a pallate. L'attaccante, è evidente, non è quello che ci ha deliziato nel girone di andata dello scorso anno, ma sta cercando di inserirsi nei nuovi schemi e, dopo essere stato messo da parte a lungo, ieri è stato l'unico a impegnare davvero il portiere avversario. L'errore iniziale ha davvero avuto un peso sull'inerzia della partita? È un attaccante che va recuperato, anche mentalmente, e fatto sentire importante. Criticarlo dopo un 5-0 quasi 7-0 è ingeneroso.