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Padova, Franchini: “L’assist a Ceravolo? Bravo lui a fare il movimento”

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Il centrocampista biancoscudato si è ritagliato uno spazio importante in squadra, dopo due anni di prestiti

Redazione PadovaSport.TV

Simone Franchini ha parlato oggi alla Guizza alla ripresa degli allenamenti:

"Finalmente riesco ad essere protagonista con il Padova, il mio obiettivo era tornare qui dopo due prestiti al Ravenna e Monterosi, ed ora lavoro al massimo per meritarmi questa maglia. L’anno scorso mi ero posto l’obiettivo di ritornare. Son venuto in ritiro in fase di valutazione, poi la società ed il mister han deciso di tenermi. Si vedeva già dal primo giorno che era un bel gruppo, penso che alla lunga ci potremo togliere delle soddisfazioni. L’assist a Ceravolo? Fabio non ha bisogno di presentazioni, ha fatto un movimento importante ed ha segnato, io l’ho visto ma il gol è suo, il movimento era difficile, come il gol. Questo Padova deve giocare ogni partita per vincerla, poi può andare come domenica, siamo delusi, ma la filosofia trasmessa dal mister è questa. I tifosi ci sono sempre stati vicini anche quando non arrivavano i risultati, sono molto importanti per noi. A Sassuolo ho fatto 7/8 anni, all’inizio c’era una società più provinciale, poi negli ultimi due anni e mezzo Palmieri arrivato dal Parma ha reso la rosa più competitiva, ci siam tolti delle soddisfazioni facendo i playoff e vincendo il Viareggio. Al Viareggio ho giocato con Erlic e Scamacca, l’anno dopo che ho fatto il fuori quota ho giocato con Raspadori, Frattesi e Mota Carvalho. E’ stata un’esperienza molto formativa, l’allenatore era Mandelli. L’anno scorso ho giocato contro mister Caneo (contro la Turris, ndr), abbiamo perso 3-1, al ritorno abbiam vinto li 2-0, si vedeva che il mister aveva un gioco dispendioso per l’avversario, l’unica scelta era fare contropiede, la palla ce l’avevano sempre loro".

Ruolo e giocatori modello

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"Ruolo? Sono duttile, ho sempre fatto la mezzala, poi alla Reggina (allenato da Cevoli), son stato messo in fascia, all’occorrenza lo posso fare. Anno della consacrazione? E’ diverso allenarsi per vincere o per salvarsi, son tutte esperienze formative, ma quando arrivi qui capisci che è diverso, bisogna dare il massimo e quando chiamato in causa ottenere risultati. Dove migliorare? Sotto tanti aspetti, tenere la palla nella metà campo avversaria, capire i momenti della partita come domenica dove potevamo accontentarci di un punto, ma non è facile perchè volevamo vincerla. Stanchezza? Non è quello, vedendo i dati in settimana non c’è un calo, siamo anche migliorati, ad inizio anno eravamo una sorpresa, ora se guardi le interviste agli allenatori dicono che ci hanno studiati, potrebbe essere quella la differenza. A Piacenza ho giocato praticamente un mese l’anno del covid, andremo li per cercare i tre punti, loro sono una squadra aggressiva e cercheranno di metterci in difficoltà, di certo non hanno ottenuto i punti che meritano. I giocatori a cui mi ispiro? Pogba e Pellegrini della Roma, con lui avevo fatto anche qualche allenamento al Sassuolo in prima squadra. Mi piacerebbe rimanere a lungo al Padova, mi trovo bene, sono in una bellissima città e gioco per una gloriosa maglia"

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