La stagione del ritorno tra i professionisti per il Padova è da considerarsi complessivamente positiva. Un buon inizio che forse aveva illuso qualcuno, poi le difficoltà autunnali di Parlato, esonerato dopo 13 giornate, e l’arrivo di Pillon che ha portato la squadra a un soffio dai playoff. Il quinto posto è meritato ed è un risultato tutt’altro che scontato ricordando che la società è nata nemmeno 24 mesi fa e che era pur sempre una neopromossa in Lega Pro. Riviviamo la stagione dei biancoscudati attraverso i voti ai protagonisti di questo campionato.
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Padova, il pagellone della stagione: ecco tutti i voti ai biancoscudati
La stagione del ritorno tra i professionisti per il Padova è da considerarsi complessivamente positiva. Un buon inizio che forse aveva illuso qualcuno, poi le difficoltà autunnali di Parlato, esonerato dopo 13 giornate, e l’arrivo di Pillon...
Petkovic: Nonostante gli infortuni ne abbiano frenato la crescita ha dimostrato di essere un ottimo portiere e non a caso alcune squadre di serie A hanno messo gli occhi su di lui. Non si ricordano a memoria gravi errori, anzi semmai tornano in mente alcune sue parate decisive come il rigore respinto a Bruno nella prima vittoria esterna stagionale a Gorgonzola. Voto 6,5
Favaro: Chiamato in causa per i problemi fisici di Petkovic non lo fa minimamente rimpiangere, anzi. Gioca praticamente per metà stagione e mostra l’affidabilità difficile da trovare in un portiere classe ’95. Il futuro tra i pali a Padova è più che roseo. Voto 6,5
Dionisi: Su e giù per la fascia senza soluzione di continuità. Vive anche dei buoni momenti di forma ma un infortunio lo limita nel finale di stagione. Impegno sempre sopra la media, anche se alle volte è il troppo impeto a tradirlo come nella gara di Bassano. Voto 6
Diniz: Sempre presente quando disponibile. Parlato o Pillon, da terzino o da centrale non se ne sono mai privati per volontà loro. Dimostra di essere un difensore abituato ad altre categorie, diligente e risolutore a seconda dei momenti. Unico neo forse le troppe ammonizioni che gli sono costate 3 giornate di squalifica in tutta la stagione e la sua assenza si è sempre fatta sentire. Voto 7
Fabiano: Difensore-goleador. Trova quattro reti in stagione alcune delle quali anche di ottima fattura ed è un pericolo costante quando si porta nelle aree avversarie. Dietro alle volte ha sofferto contro qualche avversario più rapido ma spesso ha tamponato con la sua esperienza. Voto 6,5
Favalli: Cresciuto con l’andare della stagione. Generoso e umile come i migliori terzini, contro il Bassano all’Euganeo trova anche il primo gol tra i professionisti che gli mancava. Uno dei punti fermi dai quali ripartire la prossima stagione. Voto 6,5
Niccolini: Sfortunato protagonista di un brutto infortunio che è ancora negli occhi di tutti e che ha messo la parola fine alla sua stagione già a gennaio. Fino a quel momento dopo qualche sbandamento iniziale sembrava aver trovato le giuste misure per adattarsi alla Lega Pro. Voto 5,5
Sbraga: Arrivato nel mercato di gennaio si ritaglia subito il suo spazio al centro della difesa. La personalità non gli manca di certo e forse alle volte lui ne abusa concedendosi qualche amnesia di troppo nel finale di stagione ma in fin dei conti il suo impatto con la piazza e il nuovo allenatore sono stati più che positivi. Voto 6,5
Anastasio: Non ha mai convinto ne Parlato ne Pillon nelle poche chance che gli sono state concesse. Un peccato perché le qualità del ragazzo a tratti si sono anche intraviste. Forse ancora troppo acerbo per fare il terzino in una difesa a quattro. Voto 5
Corti: Uno con la sua esperienza fa sempre comodo ed infatti finche sta bene difficilmente ci si rinuncia. Il suo compito è quello di fare legna a centrocampo e lo fa benissimo, nel finale di stagione è tormentato dagli infortuni e la sua assenza in alcune gare in cui c’era da lottare all’arma bianca si fa sentire. Voto 6
Bucolo: Vive il non facile ruolo di separato in casa per quasi due mesi dopo essere stato spesso tra i più positivi nella prima parte di stagione. Le sue qualità sono quelle di un lottatore e le mette in mostra fuori o dentro il campo che sia. Al suo rientro non si risparmia come da consuetudine sacrificandosi anche in un ruolo non suo come il terzino. Voto 6
Mazzocco: Dà sempre la sensazione di poter fare qualcosa in più e per questo si attende la sua completa maturazione. Non va difatti dimenticata la sua giovane età che ogni tanto lo penalizza ma si rivela utile sia quando va in campo dall’inizio che quando subentra a gara in corso. Voto 6
De Risio: Una piacevole sorpresa. Arrivato quasi a fari spenti nel mercato invernale ci mette poco nel far intuire perché De Poli volesse portarlo a Padova già la scorsa estate. Da dinamismo al centrocampo e come ha detto anche Pillon quando non c’è si vede. Per come è arrivato forse il miglior affare di gennaio. Voto 6,5
Baldassin: Acquisto lastminute nel mercato di riparazione. Sembrava servisse solo a fare numero invece ben presto mostra le sue qualità che a Pillon tonano buone. Trova una rete bella e importante contro la Cremonese ma nel finale di stagione si appanna fino a sparire nel grigiore dell’ultima poco brillante prestazione contro la Giana. Voto 6
Ilari: Dopo una prima parte di stagione travagliata con Pillon rinasce e si distingue per diversi assist forniti ai compagni. Il romano è l’esterno che consente al nuovo tecnico di mettere in campo un 4-4-2 offensivo ma equilibrato allo stesso tempo e per questo non se ne priva praticamente mai. Dopo i 9 gol della scorsa stagione ci si aspettava qualcosa di più in fase realizzativa ma il suo campionato è comunque di buon livello. Voto 6.5
Petrilli: Altalenante, troppo. A tratti incontenibile e tra i giocatori più pericolosi dell’intero girone, in altre partite risulta assente e poco utile alla squadra. Pillon pretende molto dagli esterni e lui non sempre riesce a incidere come potrebbe. Porta a casa comunque un bottino importante fatto di sette reti e di giocate che infiammano il pubblico. Voto 6,5
Finocchio: A pensare che è arrivato in uno scambio (seppur di prestiti) con Ramadani ci si chiede se a Pordenone non abbiano perso la testa. Conquista pian piano la fiducia di Pillon e in diverse occasioni la ripaga con prestazioni a pieni voti. La sua discontinuità però non gli permette di prendere per mano la squadra nel momento decisivo della stagione. Voto 6,5
Turea: 34 minuti sono troppo pochi per giudicare un giovane ragazzo che ha fatto intravedere comunque qualcosa di buono. Da rivedere prossimamente. Senza voto
Bearzotti: Voluto da Parlato che lo vedeva tagliato per il suo 4-2-3-1 non convince mai fino in fondo nemmeno il suo sponsor. Con Pillon vede poco il campo e la sua stagione non si può definire delle più felici ma la giovane età è dalla sua parte anche se deve ancora trovare la sua vera identità in campo. Voto 5,5
Cunico: Capitano fino in fondo, che sia dal campo o dalla panchina. All’inizio con Parlato gioca sempre e firma 5 assist che ne certificano il talento ammirato la scorsa stagione. Con il cambio modulo e l’arrivo di Pillon è il principale sacrificato ma continua a essere il leader dello spogliatoio e quando entra a gara in corso la sensazione è che possa sempre creare qualcosa. Mai una parola o una reazione fuori posto, prima di essere un gran calciatore è soprattutto un grande uomo. Voto 6,5
NetoPereira: Probabilmente il miglior giocatore del Padova in questa stagione. Prima o seconda punta fa poca differenza, mette anima e tecnica al servizio della squadra risultando più volte decisivo. Dieci gol e 8 assist, giocate da vero brasiliano, insomma in poche parole un giocatore di un altro livello. Voto 7,5
Altinier: Un diesel. Parte in sordina anche perché Parlato non sempre lo fa partire dall’inizio, ma anche con il vecchio allenatore mette comunque a segno 3 reti. Poi l’arrivo di Pillon e lo spostamento definitivo al fianco di Neto, una coppia d’attacco da 20 reti in 20 partite. Chiude l’anno come vice-capocannoniere del girone facendo quello che sa fare meglio: metterla dentro. Voto 7
Sparacello: La punta tanto attesa a gennaio si rivela essere questo giovane di belle speranze che inizia subito con il piede giusto (gol all’esordio con il Feralpi) e mette in campo tutta la sua voglia di fare bene. La sua sfortuna è solo quella di trovarsi davanti due campioni che tendono pure a non risparmiarsi mai, ma quando è chiamato in causa risponde sempre in maniera positiva. Voto 6,5
Parlato: Troppo poco per una piazza che aveva bisogno di risultati subito. Parte anche bene ma la sensazione è che non trovi mai la formazione giusta per i calciatori che ha in rosa. Viene esonerato quando anche il credito della scorsa trionfale stagione si esaurisce. Forse paga anche colpe non sue ma si sa che nel calcio il primo a essere fatto fuori è l’allenatore. Voto 5
Pillon: Prende una squadra a ridosso della zona playout e la porta ad un soffio dai playoff. Basterebbe già questo per far capire l’impronta del tecnico di Preganziol su questo campionato. Plasma la squadra a sua immagine e somiglianza e i progressi dal punto di vista del gioco vanno di pari passo con quelli dei risultati. Qualche infortunio nel finale di stagione gli impedisce di portare a compimento quella che sarebbe stata una piccola impresa. Voto 7
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