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Padova, la prima sconfitta nell’appuntamento più importante. Passaggio chiave della stagione

Padova, la prima sconfitta nell’appuntamento più importante. Passaggio chiave della stagione - immagine 1
Si è creato un solco netto con la capolista, la reazione di Legnago sarà un segnale importante. Primo momento di crisi per Torrente
Stefano Viafora
Stefano Viafora Direttore responsabile 

È un Padova che ieri sera ha perso la testa, in senso letterale della classifica (che si allontana, forse definitivamente), in senso metaforico perchè ha scelto di non combattere dopo aver subìto il secondo gol, sciogliendosi come neve al sole al cospetto di ottomila tifosi, molti affacciatisi con curiosità per la prima volta in stagione (torneranno?). Il Mantova ha messo sul tavolo tutte le sue carte migliori, aggressione degli spazi, forte identità di gioco (supportata da condizione fisica eccellente), possesso palla e ripartenze fulminee. Gli interpreti, inoltre, sono tutti "sul pezzo" e si muovono all'interno di un meccanismo che, a oggi, non sembra avere punti deboli. A fare la differenza l'aspetto mentale perchè tra Mantova e Padova (due squadre che si equivalgono "sulla carta") ha stra-vinto la squadra più concentrata e "mentalizzata" sull'obiettivo: i virgiliani non hanno lasciato nulla al caso, preparando il match con un lungo ritiro. Il Padova invece ha snobbato questa opzione, cullandosi forse eccessivamente sulla sua imbattibilità. Il tema tattico, con queste premesse, passa in secondo piano.

Da osservatori e tifosi ci interessa soprattutto capire come reagirà la squadra, è quindi un passaggio chiave del campionato quello che si consumerà tra la "Caporetto" nel big match e il ritorno in campo a Legnago, contro un avversario in teoria più morbido (ieri in tribuna prendeva appunti l'allenatore dei veronesi Donati). La Triestina tampona a un solo punto, il rischio di perdere altre posizioni è concreto. Serve anche una riflessione ulteriore su possibili nuovi innesti dal calciomercato, perchè la rosa ha bisogno di avere maggiore profondità. Se l'attacco può considerarsi sistemato (con il solo De Marchi eventualmente da sostituire), il centrocampo dovrebbe essere puntellato (un'alternativa a Radrezza e una mezzala). Ma, ribadiamo, sarà fondamentale capire come risponderanno i giocatori: una nuova spinta dettata dall'orgoglio ferito o un crollo mentale dopo aver sfigurato nello scontro diretto? Torrente fino a ieri non ha sbagliato un colpo, lo attende una settimana complicata.


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