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Padova, l’ad Alessandra Bianchi si racconta: “Bisogna lasciare al più presto la serie C. Soddisfazione più grande? La vittoria con il Vicenza”

Un’inedita Alessandra Bianchi si racconta sulle pagine di TuttoSport, in una lunga intervista tra sport, finanza, famiglia e Calcio Padova. Ecco alcuni brevi estratti: “Oughourlian intravede profitto nella sua avventura nel Padova?...

Redazione PadovaSport.TV

Un'inedita Alessandra Bianchi si racconta sulle pagine di TuttoSport, in una lunga intervista tra sport, finanza, famiglia e Calcio Padova. Ecco alcuni brevi estratti:

"Oughourlian intravede profitto nella sua avventura nel Padova? E’ un discorso corretto. L’investimento che Oughourlian sta portando avanti in questo mondo lo sta realizzando con le sue risorse personali. Lo fa per passione ma anche per una visione strategica precisa. Visione che è orientata a prendere posizione in un mondo dove stanno cambiando gli assetti proprietari, con sempre maggiore presenza di investitori istituzionali che prima guardavano poco al calcio. Crediamo che nel mondo del calcio sia possibile creare valore e quindi ottenere risultati non soltanto sportivi ma anche gestionali. E questo processo di creazione di valore secondo noi ha come cardine lo sviluppo del settore giovanile che formi talenti che possano mettere in mostra le proprie qualità in prima squadra e quindi accrescere il valore dell’intero club. L’investimento di Oughourlian non ha solo come orizzonte l’Italia, quello nel Padova è il terzo progetto, preceduto da quello nel Millonarios, club primario della Colombia e nel Lens, società che milita nella serie B francese. Un altro obiettivo del progetto è quello di sfruttare le potenziali sinergie tra i tre club che possono essere di tanti tipi: dallo scouting a quelle commerciali".

Sullo stadio: "Lo stadio Euganeo è di proprietà del Comune e l’amministrazione ha un progetto di sviluppo e riqualificazione dell’impianto che dovrebbe portare a un significativo miglioramento. Anche perché si tratta di uno stadio datato che dal 1994, cioè da quando è entrato in funzione non ha subito migliorie. Attualmente non possiamo dunque, come club, fare nulla di diverso che aspettare. Invece abbiamo un’idea di sviluppo per quanto concerne il centro di allenamento. Stiamo ragionando sul creare un impianto per l’intero club, prima squadra e settore giovanile, che possa incrementare l’attrattività del Padova anche rispetto ai giocatori che vogliono venire da noi e ai nostri stessi ragazzi. Ragioniamo su un centro sportivo a 360 gradi. Stiamo studiando la sostenibilità finanziaria del progetto, nella convinzione che per chi punta come noi sul settore giovanile serve un’infrastruttura adeguata".

La soddisfazione più grande in questi due anni? "La vittoria nel derby col Vicenza. E’ stato particolarmente emozionante anche e soprattutto per la presenza dei tifosi che è stata commovente. Erano in tantissimi, a un certo punto erano quasi più rumorosi di quelli di casa. E anche in me, che sono una che di carattere tende alla freddezza, ha comunque creato tutta una serie di emozioni".

Gli obiettivi del Calcio Padova? "Il piano di sviluppo è triennale e punta da un lato a raggiungere la serie B e dall’altro a sviluppare il settore giovanile. Abbiamo allocato risorse adeguate su tutto l’orizzonte temporale con l’idea di essere sempre competitivi su entrambi i traguardi. La Lega Pro è un campionato in cui i diritti tv di fatto non esistono, la mutualità è bassa e quindi è necessario salire in una categoria superiore. Se ci riuscissimo già alla prima stagione saremmo ovviamente strafelici anche perché in serie B cambiano le regole del gioco. I ricavi vedono circa 5 milioni di diritti tv, la gente sarebbe più numerosa allo stadio e gli stessi sponsor aumenterebbero la propria redditività".

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