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Padova-Lecco, la primavera di Zambataro: “Rinato qui, voglio riprendermi la B”

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L'esterno classe '98 è maturato ulteriormente dopo l'esperienza di quest'anno con il sorprendente club lombardo. Ha voglia di rivalsa dopo la dolorosa scelta fatta dall'Atalanta

Eyob Zambataro ha trovato una seconda vita con il calcio, dai polverosi sterrati di Addis Abeba ai verdi rettangoli di gioco del professionismo italiano, la storia è nota. Quest'anno, però, sta vivendo una sua personale rinascita a Lecco. Una stagione ad alto livello che lo ha rilanciato alla grande, appena dopo che l'Atalanta aveva smesso di credere in lui. Domenica sarà di ritorno all'Euganeo, a distanza di quattro anni dall'esperienza in biancoscudato. Che lui ha timbrato con 8 presenze il primo anno e qualche apparizione il secondo in B, sotto la guida di Pierpaolo Bisoli.

Eyob, cosa ti è rimasto di quell'annata a Padova?

È stata un'esperienza formativa, la prima fuori dal settore giovanile in una squadra che puntava a vincere, ambiziosa come quella padovana. La definirei pesante e stimolante allo stesso tempo, ho conosciuto giocatori forti, penso soprattutto ai più esperti come Pulzetti, o Trevor (Trevisan, ndr). Poi c'era un mister come Bisoli che mi ha dato tanto dal punto di vista umano e di campo. Ricordo che stava molto sotto a Marcandella, non lo lasciava in pace (ride, ndr). Poi che gioia l'esordio contro l'Hellas Verona in B.

L'Atalanta poi ha smesso di credere in te...

Non me l'aspettavo devo essere sincero, mi è dispiaciuto parecchio perché l'anno scorso durante l'infortunio, a maggio, ho saputo che mi avrebbero svincolato, emotivamente parlando è stata una bella botta. In un momento difficile per me, è stata presa questa decisione, non so in particolare da chi ma ci sono rimasto molto male. Poi il Lecco mi ha offerto due anni e di questo ringrazio sempre la famiglia Di Nunno, che nonostante l'infortunio (uno stiramento al tendine piuttosto serio) ha creduto in me. All'Atalanta avevo fatto il settore giovanile, insieme tra gli altri a Barrow e Bastoni. Ma non ho rancore, sto cercando di trasformare quella delusione in motivazione sul campo.

Il Lecco è una delle grandi sorprese di quest'anno, qual è il punto forte?

Il gruppo che si è creato senza dubbio, unito anche dopo il cambio di allenatore alla quarta giornata. Siamo una squadra molto giovane, si è creata un'alchimia perfetta, i risultati in serie C li fai molto spesso con il gruppo. Ogni domenica abbiamo pensato a vincere, senza l'idea di un traguardo finale. Dopo il 5-0 subìto dal Pordenone abbiamo subito voltato pagina, un altro gruppo poteva sgretolarsi. L'allenatore, Luciano Foschi, ha contribuito molto alla creazione di questo gruppo. Ha saputo darci un'identità importante e ci lascia molta libertà sui movimenti in campo. La mia stagione personale? Ho fatto 3 gol e 6 assist e sono stato quasi sempre presente, a livello di continuità e di minutaggio sono ovviamente soddisfatto ma penso che avrei potuto fare ancora di più come rendimento.

Domenica ci sono punti preziosi in palio che partita ti aspetti?

Sarà una partita difficile per tutti e due. Per noi sono punti importanti per il secondo posto, per il Padova per piazzarsi meglio ai playoff. Significa che entrambe le squadre scenderanno in campo dal primo minuto con l'obiettivo di vincere, senza troppi calcoli. Quindi sarà una partita molto intensa, anche nervosa. Difficile fare un pronostico

Quale il futuro di Eyob Zambataro?

Ho un altro anno a Lecco, l'obiettivo è quello di arrivare più in alto possibile, è uno stimolo far ricredere certe persone che hanno fatto scelte su di me.

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