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Padova, passaggio storico e delicato. Ecco il “non detto” dietro al freddo comunicato stampa

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Poche righe ma dense di significato, gli scenari dietro alla "ricapitalizzazione" della minoranza
Stefano Viafora
Stefano Viafora Direttore responsabile 

Sollecitati dal consueto dibattito sulle nostre pagine social che segue la pubblicazione di un articolo, cerchiamo di fare un po' di chiarezza sull'ultimo importante comunicato stampa dell'anno (lasciando perdere quello degli auguri di rito). Poche righe ma dense di significato. Lo riportiamo qui per analizzarlo: "Il Calcio Padova rende noto che nella giornata di oggi i soci di minoranza hanno effettuato le necessarie disposizioni affinché il club possa operare liberamente sul mercato di gennaio".

Il comunicato è volutamente minimalista e difensivo. In sostanza dice una cosa sola: il Padova ora può tornare a operare sul mercato di gennaio, perché qualcuno ha risolto il problema che aveva portato al blocco della Commissione di vigilanza sui conti. La parte interessante è chi lo ha fatto e come viene raccontato. Di solito chi ha la maggioranza garantisce la gestione ordinaria, mentre i soci di minoranza seguono, partecipano, ma non trainano. In questo caso i protagonisti sono proprio i soci di minoranza (“i soci di minoranza hanno effettuato le necessarie disposizioni”).

Cosa significa dunque? Partiamo dai fatti. J4A Holdings (Oughourlian), socio di maggioranza al 68,25%, non ha messo soldi. Questa è una certezza. A intervenire (con circa 700 mila euro) sono stati Peghin, Brigo, Destro e Salot, cioè la componente italiana e “locale” del club. Il club vuole certificare pubblicamente che la continuità operativa è stata garantita senza il socio di controllo, oggi dichiaratamente in uscita.

Non si parla in modo esplicito di ricapitalizzazione. Le ipotesi

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Qui stiamo cercando di interpretare, in attesa di ulteriori dichiarazioni ufficiali (magari una conferenza stampa, ma non vorremmo chiedere effettivamente troppo). Il comunicato non parla di “ricapitalizzazione” o “aumento di capitale”, quindi è probabile che si tratti di: a) versamenti soci in conto futuro aumento di capitale; b) finanziamenti soci a breve; c) garanzie bancarie per sbloccare i parametri richiesti dalla Commissione (vi rimandiamo qui per capire come funziona questa Commissione). Tutte soluzioni rapide, reversibili e soprattutto compatibili con una futura cessione del club. Niente di nuovo, sappiamo e abbiamo scritto che Oughourlian si è liberato del Padova, ha trovato l'accordo con Marcelo Figoli e ha annunciato ai soci la decisione di cedere all'argentino. La palla è passata quindi ai soci di minoranza, Francesco Peghin in primis.

Ricapitolando, il comunicato di ieri (29 dicembre 2025), manda almeno tre segnali chiari.

I tre segnali chiari di questo comunicato

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Il primo: Oughourlian è già “fuori” nei fatti. Anche se formalmente ancora socio di maggioranza, non interviene più nella gestione ordinaria. Il secondo: Peghin (e i soci italiani) si assumono la responsabilità. Il presidente Peghin, con il suo 25%, emerge come perno della transizione: garantisce operatività, tutela la squadra, evita che il blocco di gennaio comprometta la stagione. Il terzo: il Padova non vuole dare l’immagine di una società in difficoltà. Il comunicato è freddo, quasi burocratico come ci ha abituato l'amministrazione Bianchi, perché: non si vuole parlare di “emergenza”, non si vuole parlare di “buco”, non si vuole spaventare piazza, giocatori e mercato.

Il Calcio Padova, dunque, viene tenuto in vita operativamente dai soci di minoranza, mentre il socio di maggioranza è già disimpegnato. È un passaggio, come abbiamo scritto qui e ripetuto più volte durante il nostro talk Centrocampo, storico e delicato. Conferma (se ce ne fosse ancora bisogno) che: la fase di transizione è reale, gennaio sarà un mercato “controllato”, ogni mossa è fatta per traghettare il club verso un nuovo assetto societario.

Chi sarà il nuovo proprietario? La mossa dei soci di minoranza potrebbe essere guidata da Francesco Peghin con la regia di Alessandro Banzato, che rimane il candidato numero 1 per il dopo Oughourlian. Marcelo Figoli sembra ormai defilato, per quanto alcuni suoi uomini (tra cui il ds del suo club uruguaiano, Club Juventud), si erano già interessati alla riorganizzazione dell'area tecnica. Tutto sfumato, pare.

L'inizio 2026 potrebbe fare chiarezza, finalmente, sulle sorti del Calcio Padova. Questi colori per adesso sono egregiamente rappresentati da una grande squadra, un ottimo condottiero e un bravo ds, che con poco è riuscito a fare tanto. Per il nuovo anno ci auguriamo che, chiunque sarà il nuovo proprietario, faccia piazza pulita di chi invece, di questa piazza e di questa città, non è più evidentemente all'altezza.