Ottimo nella qualità, da migliorare nella quantità, nonostante il primo posto nel girone. Questa la risposta da parte del popolo biancoscudato nell'ultimo campionato, con una partecipazione appassionata e costruttiva, sempre vissuta, nel bene e nel male, con lo spirito giusto alla gesta sul campo della squadra, ma con numeri non ancora all'altezza della piazza.
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Padova: più tifosi di tutti nel girone A ma meno rispetto all’anno scorso
Ottimo nella qualità, da migliorare nella quantità, nonostante il primo posto nel girone. Questa la risposta da parte del popolo biancoscudato nell’ultimo campionato, con una partecipazione appassionata e costruttiva, sempre vissuta, nel...
Alla resa dei conti, tra abbonati (3.411) e paganti, hanno seguito le 17 partite casalinghe del Padova 72.549 persone, per una media di 4.267 a gara. Il match con la maggiore cornice di pubblico è stato il derby con il Cittadella (6.144), escluso il quale, mai è stata raggiunta quota 5.000, solo avvicinata con il Bassano (4.759). A vedere il bicchiere mezzo pieno, tali dati regalano il primato nel girone - seconda la Reggiana con una media di 4.041 presenze e sesto il Cittadella a quota 1.919 - e il sesto posto nell'intera Lega Pro alle spalle di Lecce (9.431, play off esclusi), Foggia (9.206), Catania (8.722), Pisa (6.279) e Spal (5.183).
Aggiungendo tuttavia due ulteriori parametri di confronto, l'analisi diventa meno incoraggiante. Padova e provincia contano infatti circa 938 mila abitanti, cifre nettamente superiori alle realtà territoriali rappresentate nel girone A, con i 600 mila del cuneese e con solo Pavia, Cremona e Reggio Emilia a superare di poco il mezzo milione. Allargando l'analisi a livello nazionale, solo Catania (1.116.000 abitanti) in Lega Pro supera la città del Santo, avvicinata da Caserta (924 mila) e Lecce (805 mila).
Va da sè, dunque, che nel rapporto tra spettatori e residenti si paghi decisamente dazio o quantomeno si capiscano le potenzialità inespresse della piazza. In pratica, una persona ogni 220 ha seguito quest'anno una partita del Padova, oppure ogni 210 se volessimo togliere i ventimila abitanti di Cittadella e altrettanti sportivi che vivono vicino alla citta murata e che scelgono di seguire la squadra granata per la quale la media è di un tifoso ogni 21 abitanti.
L'altro parametro che mette in parte dietro la lavagna i tifosi biancoscudati è il confronto con la precedente annata in serie D, campionato che aveva il vantaggio di proporre una programmazione stabile nel giorno e nell'orario e minori vincoli legati alla sicurezza, ma il cui appeal a livello tecnico era decisamente inferiore. In quella stagione la media per partita è stata più alta: 4.543 spettatori, con un totale di 77.081 presenze, a parità di numero di incontri. Considerati i 3.511 abbonati, solo cento in più dell'ultimo campionato, emerge dunque la presenza di un costante zoccolo duro che sfiora le quattromila unità, ma la difficoltà di allargare la platea di coloro che seguono dal vivo le vicende biancoscudate, nonostante l'ampia copertura e promozione dei media locali.
La società sta alzando l'asticella, mettendo nel mirino per il prossimo anno la serie B, ma è chiaro che il salto di qualità deve necessariamente arrivare anche dall'esterno, per accompagnare e dare un senso agli sforzi dell'attuale proprietà, che in più occasioni ha chiamato a raccolta soprattutto la città capoluogo, e per incentivare chi in futuro, come socio o come semplice sponsor, potrebbe investire sul Padova. La promozione, insomma, va conquistata anche fuori dal campo. (da Il Gazzettino)
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