L'andata

Padova, polveri bagnate: ci pensa Chiricò a risolvere i problemi

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Migliore in campo il fantasista biancoscudato. E manca un rigore sull'episodio del cross del numero 32 deviato da Anzolin in area

Redazione PadovaSport.TV

È il Padova di Mino Chiricò. Questa la sentenza della partita di andata dei quarti di finale, Senza Ronaldo, Jelenic e Bifulco (tre assenze pesanti) è stato il fantasista pugliese a caricarsi la squadra sulle spalle, venendo a capo di una partita (alla fine) dominata ma piuttosto complicata. Il Padova espugna il Moccagatta (tra i vip di casa Juventus c'erano in tribuna oltre ai soliti Pessotto e Storari anche il vice-presidente Nedved e il d.s. Cherubini) e si porta in una posizione di ulteriore vantaggio in vista del ritorno di sabato (può anche perdere con un gol di scarto)

Chiricò sopra tutti

Di gran lunga il migliore in campo (rileggi qui la nostra cronaca), Mino Chiricò è la star della serata. Ha sopperito non solo all'assenza di tre pezzi da novanta, ma anche alla scarsa mira dei suoi compagni. Ci riferiamo agli incredibili errori sotto porta di Ceravolo e Della Latta nel primo tempo, che hanno vanificato il gran lavoro sulla fascia destra del numero 32, che ha martellato l’area juventina con cross tagliati. Nella ripresa il Padova ha alzato la pressione e ha creato 4 occasioni di fila. Ceravolo non ha preso la porta da 4 metri, Chiricò ha reclamato il rigore (che sembra netto) per un colpo di testa finito sul braccio di Anzolin, a seguire sempre Chiricò ha pescato Della Latta a 3 metri dalla porta, ma il centrocampista di testa ha alzato. E allora il 32 ospite è scattato in anticipo su un cross di Ceravolo (8° assist) e ha insaccato con un rasoterra. Per lui il 12° gol, che potrebbe valere la semifinale.

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