Padova, sei giocatori che (secondo noi) dovrebbero essere intoccabili da qui alla fine

Belli, Delli Carri, Crisetig, Bortolussi, Buonaiuto e Spagnoli. Penso che in questo mini-torneo di quattro partite che ci separa dal 25 aprile (che speriamo sia la nostra liberazione da questa categoria oscena), questi sei calciatori siano fondamentali. Qual è infatti la differenza rispetto alle ultime annate che ci hanno visto sfiorare il traguardo, per assistere infine ai festeggiamenti altrui? Secondo me gli uomini. Personalmente la speranza è alimentata dalla qualità di questo gruppo, dove spiccano, appunto, questi sei uomini.

Aldilà di tutte le considerazioni tattiche, mi piacerebbe vederli sempre in campo in queste ultime quattro partite, dove la strategia e la preparazione della partita (entrambe fondamentali, dove Andreoletti ha dimostrato di essere un maestro fin qui) passano in secondo piano. Perchè adesso contano di più i singoli. Un calciatore decisivo in partite da dentro o fuori, caratterizzate da alta tensione e grande posta in palio, deve avere un mix di qualità tecniche, mentali e fisiche. Il calciatore decisivo non si nasconde. Vuole il pallone nei momenti chiave e si prende la responsabilità di decidere la partita, magari con un tiro da fuori, un assist illuminante o un rigore decisivo. Sa gestire il ritmo, leggere i momenti della gara e capire quando accelerare o rallentare è fondamentale. I giocatori citati hanno la giusta esperienza, sono dei bravi ragazzi, intelligenti, determinati e responsabili per come li abbiamo conosciuti. Sono quei giocatori che servono per vincere i campionati. Senza nulla togliere agli altri, loro sei dovrebbero essere adesso la spina dorsale di un Padova che ha l'obbligo morale di vincerle tutte, dopo avere illuso la piazza per una stagione, con il rischio (in caso di secondo posto, ed eventualmente mancata promozione) di assestare un colpo "mortale" al calcio di questa città. Dopo anni di delusioni, illusioni, amarezze, umiliazioni. Tempora fortes viros exigunt, i tempi difficili richiedono uomini forti. E noi ce li abbiamo.