padovasport tutto padova news padova Padova-Vicenza, la nostra analisi tattica: cosa non ha funzionato

tutto padova

Padova-Vicenza, la nostra analisi tattica: cosa non ha funzionato

Pietro Zaja
Pietro Zaja Redattore, telecronista 
Niente da fare. Il Padova stecca alla prima uscita ufficiale della nuova stagione 2025/2026 allo Stadio Euganeo contro i rivali del Vicenza in Coppa Italia, perdendo per 0-2 (reti di Capello e Caferri), e viene eliminato al primo turno. Vincendo...

Niente da fare. Il Padova stecca alla prima uscita ufficiale della nuova stagione 2025/2026 allo Stadio Euganeo contro i rivali del Vicenza in Coppa Italia, perdendo per 0-2 (reti di Capello e Caferri), e viene eliminato al primo turno. Vincendo avrebbe avuto l’opportunità di affrontare il Genoa a Marassi. Toccherà al Lane, invece, viaggiare in terra ligure nel prossimo weekend. Sarebbe stato un bel banco di prova. Ma andiamo ad analizzare la prova dei biancoscudati (qui le nostre pagelle).

Il modulo

—  

Matteo Andreoletti l’aveva preannunciato: il Padova avrebbe iniziato la stagione con il 3-5-2. E così è stato. Con le assenze di Capelli e Delli Carri per squalifica (il secondo è in uscita e andrà al Monza) e di Bacci per infortunio, oltre alle assenze forzate di Valente e Russini, che non fanno più parte del progetto tecnico biancoscudato, l’allenatore spedisce in campo i suoi giocatori con il modulo già provato nel precampionato, nelle amichevoli con Sottocastello, Lecco e Atalanta U23. Dunque, Fortin tra i pali, Belli e Perrotta da braccetti della difesa a tre, con Pastina in mezzo; sulle corsie Ghiglione a destra e Faedo a sinistra. In cabina di regia il capitano Crisetig, assistito dalle mezzali Fusi e Varas. Davanti il tandem Bortolussi-Seghetti.

Il primo tempo di Padova-Vicenza

—  

Il Padova, fin dall’inizio, prova a fare il suo gioco e a mettere in pratica le idee tattiche del mister. In costruzione il Biancoscudo abbassa Crisetig, metronomo della squadra, mentre Ghiglione e Faedo si alzano, quasi in linea con Bortolussi, per dare ampiezza e profondità alla strategia d’attacco. La difesa a tre (Belli-Pastina-Perrotta) si apre e si allarga per permettere l’abbassamento del capitano e il palleggio da dietro con Crisetig a dettare i ritmi. Ma la manovra fatica a spiccare il volo. Le linee di passaggio non sono pulite e una grande densità in mezzo al campo non permette ai biancoscudati di trovare fluidità. È una partita tattica, di difficile lettura: sui rinvii di Gagno il Padova prova a neutralizzare le costruzioni vicentine marcando a uomo a tutto campo (Belli su Vitale, Perrotta su Morra, Pastina su Capello…) e lo stesso succede quand’è la formazione di casa a dover ripartire dal basso. Differente il ruolo di Seghetti, spesso chiamato a venire incontro ai palleggiatori patavini, per ricevere palla sui piedi, o obbligato a svariare su tutto il fronte offensivo per creare spazi, ben letti e tamponati con prontezza dagli avversari. Fusi e Varas, invece, coinvolti nel palleggio, restano sempre pronti a inserirsi con forza e rapidità nei buchi difensivi del Vicenza, che ci sono, ma che non vengono sfruttati a dovere. Il primo tempo, però, è davvero complesso. Il Lane di Fabio Gallo, infatti, controlla il campo con sicurezza, subisce qualche imbucata (clamorosa l’occasione che porta al tiro di Ghiglione, uscito di un nulla), ma non sbanda mai e quando attacca è sempre pericoloso. Ancor di più in contropiede, lasciando basso il solo Carraro assieme ai tre centrali di difesa (Cuomo-Leverbe-Sandon) e alzando tutti gli altri giocatori, pronti ad attaccare con ferocia una linea difensiva del Padova (a cinque in arretramento, con Ghiglione e Faedo che si abbassano), che fatica a reggere la rapidità degli avversari. Pastina si fa spesso imbucare alle spalle, nonostante una buona abilità in impostazione, e un Ghiglione non in grande condizione non riesce a domare un Tribuzzi in stato di grazia. E proprio dalla sinistra nasce il gol del vantaggio vicentino al 14’: sgasata sull’out mancino di Vitale, cross dentro per Capello, difesa padovana non perfetta e colpo vincente dell’ex per il gol dello 0-1.

Il secondo tempo di Padova-Vicenza

—  

Ripresa di gioco horror per il Padova. Passano circa sessanta secondi e il Vicenza trova subito il raddoppio. Carraro calcia da fuori con il mancino, Fortin pasticcia e non trattiene, regalando così a Caferri il pallone per lo 0-2. Il Biancoscudo, a questo punto, deve reagire d’orgoglio, ma non ci riesce. La manovra di gioco, che ora parte dai piedi di Villa, al centro del pacchetto difensivo dopo l’uscita dal terreno di gioco di Pastina, non trova sbocchi concreti. Il Lane, invece, non si abbassa e continua a spingere. Pare un assedio: Fortin ci mette i pugni per salvare i suoi, bloccati e in grande difficoltà nell’uscire dalla propria metà campo. La fisicità del Vicenza si fa sentire, Bortolussi e Seghetti (poi sostituito da Buonaiuto) non riescono a tenere palla e il tempo scorre senza alcun pericolo per Gagno. Andreoletti decide quindi di affidarsi alla panchina: Di Maggio rileva Fusi, Baselli sostituisce Crisetig (con l’inserimento dell’ex Torino è Varas che si abbassa in mediana), mentre Barreca prende il posto di Ghiglione, con Faedo che passa a destra a tutta fascia, anche per provare a contenere con più concretezza Tribuzzi, scatenato. Piano piano il Padova prende campo, complice anche un po’ di stanchezza avversaria, e inizia ad affacciarsi con regolarità dalle parti di Gagno verso il 35’, in seguito a una mezz’ora di gioco da analizzare e su cui lavorare. La migliore chance del Padova se la crea Di Maggio, entrato in campo con voglia e determinazione, che spara sulla traversa un tiro di prima dopo un rimpallo in area di rigore. 5’ di recupero non bastano, il Padova non segna neanche il gol della bandiera contro il Vicenza. E si porta a casa, così, una lunga lista di aspetti e fattori su cui migliorare. Di sicuro non ha aiutato giocare solo tre amichevoli nel precampionato. Si è visto chiaramente un ritardo di condizione, che andrà colmato e annullato nelle prossime due settimane di avvicinamento all’esordio con l’Empoli in Serie B.