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Padova, Zamuner: “Con Baraye e Barisic possiamo cambiare diversi moduli. Ecco le loro caratteristiche”

Baraye arriva dal Parma con la formula del prestito con diritto di riscatto a favore del Padova. Senegalese classe 1992, è un giocatore offensivo che viene impiegato per lo più sulla fascia sinistra, anche se con la sua duttilità si presta a...

Redazione PadovaSport.TV

Baraye arriva dal Parma con la formula del prestito con diritto di riscatto a favore del Padova. Senegalese classe 1992, è un giocatore offensivo che viene impiegato per lo più sulla fascia sinistra, anche se con la sua duttilità si presta a più ruoli nel reparto avanzato: con i ducali dal 2015 ha collezionato novanta partite con trenta sigilli, contribuendo al triplo salto dalla serie D alla A. Curiosità: suo fratello Joel è un difensore del Catania. «Lo conosco sin dai tempi della Primavera del Chievo e del Lumezzane – spiega il direttore generale Giorgio Zamuner, interpellato dal Gazzettino – Può fare tutti i ruoli in attacco. Ci mancava un giocatore con le sue caratteristiche: ha cambio di passo, è bravo a saltare l’uomo e a fare assist. In realtà l’avevo sempre seguito con attenzione e quando ho intuito che Monachello non sarebbe andato via dal Pescara, mi sono buttato su di lui». Proprio dal Catania sempre con la formula del prestito con diritto di riscatto per i biancoscudati arriva Barisic. Sloveno classe 1995, oltre a essere impiegato come punta sfruttando i suoi 187 centimetri d’altezza, può fare il quinto di centrocampo, ruolo che ha fatto nella passata stagione. La sua carriera finora si è svolta quasi sempre in serie C, eccetto la parentesi cadetta proprio con gli etnei nella stagione 2014-2015 (sei presenze). «Avevo già provato a prenderlo in estate, ma il Catania non me l’aveva dato. Alla fine è venuta fuori l’occasione, e l’ho sfruttata perché dobbiamo fare di tutto per salvarci. E’ un giocatore che mi piace molto: ha corsa, forza fisica e può essere utilizzato in più ruoli». Non manca un bilancio su questa finestra del mercato che ha visto il Padova tra le società più attive. «Abbiamo fatto quello che ritenevamo opportuno per rinforzare la squadra. La classifica era troppo deficitaria, per cui è stato inevitabile operare una mezza rivoluzione prendendo giocatori che hanno esperienza in questa categoria».