Due settimane ancora e poi Papu Gomez potrà iniziare ad allenarsi regolarmente con il Padova. L'argentino sta seguendo un programma specializzato, come spiegato dal preparatore biancoscudato Andrea Molteni, tra Bergamo e Padova. I progressi sono davvero soddisfacenti tanto che c'è chi rassicura dietro le quinte: "Non ci vorrà molto per vederlo in campo, quando finirà la squalifica a ottobre". E c'è anche chi sogna di vederlo in campo all'Euganeo, magari per un piccolo spezzone di partita, già per Padova-Juve Stabia (nona giornata) del 25 ottobre.
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Papu Gomez, due settimane al rientro in gruppo. Padova lo ama già
Papu Gomez, tagliolini e folpetti
—Presto per dirlo, di certo c'è che giocatore e famiglia si stanno ambientando a Padova. La piazza ha recepito l'importanza di avere dalla propria parte un giocatore cult, che ha frequentato per anni l’élite del calcio italiano e l’Europa con regolarità, fino al Mondiale vinto con l'Argentina. Il video realizzato dal Calcio Padova, che lo riprende in stile John Travolta nel celebre film "Saturday Night Fever" mentre passeggia in centro, con i folpetti in mano, è già diventato virale. Un bel modo anche per lanciare la campagna abbonamenti in vista della serie B. E a proposito di folpetti, la cucina padovana è già molto apprezzata. Oggi a pranzo Papu Gomez e famiglia (la moglie Linda Raff e i tre figli) hanno fatto tappa con Sandro Porchia (vice direttore sportivo) e il team manager Andrea Bonfanti, all'Osteria Al Filò, quest'anno vero e proprio quartier generale "gastronomico" dei biancoscudati. Il proprietario Paolo Berzani Paolet (nella foto, con lui) ha preparato all'argentino uno dei piatti forti del ristorante, i tagliolini alla liquirizia con scampi sgusciati, burrata, pomodorini, il tutto spadellato con il pernod (anice francese). Per la moglie Linda i classici gnocchi con ragù di anitra. Molto apprezzati, ci dicono.
Papu Gomez, la forte motivazione di chiudere al meglio
—La voglia di rivalsa nel campionato italiano, dopo la chiusura burrascosa del rapporto con l'Atalanta, è forte. Una spinta decisiva per il ritorno in campo. A Bergamo la peggior fine possibile di quello che per sette anni è stato uno straordinario idillio, chiuso con le durissime parole di Gasperini che rispose così alle sue rivelazioni, ormai quattro anni fa: "L’aggressione fisica è stata sua, non mia, ma il vero motivo per cui è andato via da Bergamo è per aver gravemente mancato di rispetto ai proprietari del club. Mi auguro che Gomez possa continuare a far parlare di sè con le prestazioni, come faceva all’Atalanta". Quelle parole sembrano risuonare ancora nella sua testa: Papu Gomez non solo vuole dimostrare di far ancora la differenza, ma anche scrollarsi di dosso l'etichetta del giocatore poco gestibile. A Padova è alla ricerca della sua nuova dimensione: tornerà a far parlare di sè con le prestazioni, come gli ha augurato, forse in tono un po' beffardo, l'ex mister?
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