Il punto

Partenza fulminante poi il crollo, non c’è più il Padova di Caneo

Partenza fulminante poi il crollo, non c’è più il Padova di Caneo - immagine 1
Biancoscudati al top solo per sei giornate, oggi è una delle squadre meno in salute del girone

Stefano Viafora

Mentre Bruno Caneo si prepara ormai a ricevere la comunicazione dell'esonero, il Padova deve fare i conti con la sua nuova dimensione di squadra da bassifondi della serie C. Il disastro tattico dell'allenatore (che sconfessa in modo clamoroso il suo credo per passare a un 4-3-3 insulso, senza capo né coda) si unisce alla regressione nel rendimento di molti calciatori, arresi ormai alla mediocrità del campionato che si prospetta da qui in avanti (l'obiettivo del decimo posto di cui ha parlato Caneo alla vigilia della partita di Lecco non motiverebbe neppure il magazziniere). È un Padova che passeggia svogliato sull'orlo del baratro playout, fuori anche dalla Coppa Italia, unico lumicino di speranza rimasto per la stagione. La società ora deve intervenire per la necessaria sterzata ed evitare che una stagione di transizione si trasformi in un incubo per i tifosi.

Padova, fuoco e fiamme per sei giornate

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Il Padova scintillante di Bruno Caneo purtroppo è durato solo sei giornate, poi, dal secondo tempo della partita con la FeralpiSalò, come riconosciuto anche dal vice Longo, qualcosa si è spento. La vittoria con il derelitto Trento ha buttato un po' di fumo negli occhi, ma è ormai sotto gli occhi di tutti come il progetto di Bruno Caneo (e della società) sia fallito a tutti gli effetti. Dal summit di questa sera con l'azionista Joseph Oughourlian dovrebbero uscire le nuove linee guida per calciomercato, nuovo allenatore e nuovi obiettivi. Intanto prendiamo atto dell'ennesimo ribaltone, con un Padova (a questo punto della stagione) così in basso come non si ricordava da tanti anni.

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