padovasport tutto padova news padova Poco concreti ma in partita: è così lontana la vittoria? Come è andata Padova-Frosinone

tutto padova

Poco concreti ma in partita: è così lontana la vittoria? Come è andata Padova-Frosinone

Poco concreti ma in partita: è così lontana la vittoria? Come è andata Padova-Frosinone - immagine 1
Ancora senza i tre punti. Dopo il ko in Coppa Italia per 0-2 contro il Vicenza, infatti, i biancoscudati non sono riusciti a vincere neanche nei primi tre impegni di Serie B. Prima la sconfitta per 3-1 contro l’Empoli di Guido Pagliuca, poi il...
Pietro Zaja
Pietro Zaja Redattore, telecronista 

Ancora senza i tre punti. Dopo il ko in Coppa Italia per 0-2 contro il Vicenza, infatti, i biancoscudati non sono riusciti a vincere neanche nei primi tre impegni di Serie B. Prima la sconfitta per 3-1 contro l’Empoli di Guido Pagliuca, poi il pareggio a reti inviolate con la Carrarese di Antonio Calabro e, infine, il risultato negativo di ieri pomeriggio. In uno Stadio Euganeo rinato e rivitalizzato dal tifo più caldo, rientrato nella Tribuna Fattori, il Padova spinge, crea, si conferma ambientato nella nuova categoria, ma non segna e lascia un varco nel primo tempo che il Frosinone sfrutta per trafiggere Fortin ed espugnare il territorio nemico. Una partita intensa, che forse poteva anche finire in un “pareggio che non avrebbe rubato nulla, ma che ci avrebbe gratificato per la prestazione”, ha sottolineato il tecnico Matteo Andreoletti nel post-partita (qui le dichiarazioni complete). Si dovrà ancora lavorare, crescere, maturare e finalizzare l’intesa di squadra, per arrivare carichi a molla al prossimo incontro contro la Virtus Entella, neopromossa come il Padova, sempre tra le mura dello stadio casalingo. Ma andiamo ad analizzare nel dettaglio la gara che il Padova ha disputato con il Frosinone di Massimiliano Alvini. Entriamo nella storia del match e cerchiamo spunti positivi e difetti da correggere nella prova biancoscudata.

Il primo tempo di Padova-Frosinone

—  

Pronti, partenza e… subito una pessima notizia per Andreoletti. Negli ultimi istanti del riscaldamento, infatti, Baselli accusa un problema muscolare. Non può più giocare. Così, tra gli undici titolari si rivede capitan Crisetig, supportato dalle due mezzali Harder, al debutto dal 1’, e Varas. Larghi sulle due fasce del 3-5-2 andreolettiano l’insostituibile Capelli e Barreca. Ma attenzione: invertiti. Dunque, l’ex Pro Sesto a sinistra e il nuovo arrivato a destra. Una scelta particolare, che poi analizzeremo, ma che avevamo già visto nella passata stagione di Serie C. In difesa giocano Faedo, Sgarbi e Perrotta (anche perché non c’è molta scelta: l’unico difensore centrale disponibile in panchina è Villa), a supporto di Fortin. In attacco, per la prima volta quest’anno, ecco il doppio centravanti, con il secondo esordio dall’inizio di giornata, quello di Lasagna, che gioca al fianco di Bortolussi, fin qui unico marcatore patavino in Serie B alla prima giornata contro l’Empoli al Castellani. Nel primo tempo a creare le trame di gioco più pericolose è il Padova. Andreoletti, dicevamo, inverte i due esterni, che rimangono sempre molto alti, per facilitare la giocata sui centravanti, visto che i ciociari giocano molto uomo su uomo. La strategia a tratti funziona, il Padova trova delle belle uscite palla a terra, ma anche occasioni con Barreca, che, arrivato sul fondo, riesce a pennellare con precisione dentro l’area di rigore alla ricerca dei compagni. Il Frosinone, invece, attacca sfruttando tutta l’ampiezza del campo, con Ghedjemis e l’ex Cittadella Masciangelo larghissimi. A volte, però, i due si accentrano e tagliano il campo, passando l’uno a sinistra e l’altro a destra, non dando alcun punto di riferimento ai difensori biancoscudati, sorprendendoli per tempismo e rapidità.

Il Padova prova anche colpire con gli inserimenti delle due mezzali Harder e Varas. I due accompagnano l’azione, così come Faedo a destra, con un Perrotta leggermente più contenuto a sinistra. Crisetig, invece, si alza solo nella prima fase di pressione, poi accompagna, ma rimane quasi sempre il centrocampista più arretrato. Anche perché aiuta in costruzione quando si riparte dal basso, trasformando il reparto arretrato in una difesa a quattro. Con il doppio centravanti, poi, uno dei due (o Bortolussi o Lasagna) è costretto a venire incontro e a chiedere palla sul corpo, cercando l’appoggio di una mezzala (o Varas o Harder) mentre l’altro cerca di attaccare la profondità. Il gioco funziona, sì, e il gol appare molto vicino: Varas prima sfrutta un’amnesia difensiva ciociara per silurare Palmisani, bravissimo a intervenire in tuffo, poi Faedo piazza all’angolino sfiorando il palo e infine Crisetig e di nuovo Varas provano a insaccare non riuscendoci. A fine frazione, invece, il Padova subisce: al 37’ Bracaglia con il mancino in diagonale batte Fortin dopo aver ricevuto da una sponda intelligente di Zilli in area, preceduta da una manovra avvolgente sulla destra. Zilli, marcato con troppa sufficienza in area, vede Bracaglia, lasciato liberissimo dai giocatori del Padova che stavano pensando solo a correre all’indietro per rientrare. Così, Bracaglia, dopo aver ricevuto la sfera, ha tutto il tempo per coordinarsi e spedire all’angolino. Successivamente il Padova sbanda ancora e solo Koutsoupias sciupa tutto davanti a Fortin per il bis del Frosinone. Di sicuro, quella biancoscudata, è stata una prestazione leggermente meno solida rispetto a quella con la Carrarese allo Stadio dei Marmi. Dietro, infatti, la difesa ha traballato più di una volta. E in questa categoria gli sbandamenti vanno limitati il più possibile, perché con un solo errore si rischia moltissimo.

Il secondo tempo della prima sfida all’Euganeo

—  

Nel secondo tempo Andreoletti inverte nelle posizioni corrette i due esterni: Capelli torna a destra e Barreca a sinistra. Ma la difesa biancoscudata si fa trovare ancora impreparata in un paio di occasioni. Troppo aperta e disordinata. Al 52’, infatti, Calò sotto porta si divora il raddoppio, facendo rabbrividire i tifosi presenti allo stadio. Poi, è il turno di Lasagna, che trova il primo e unico acuto del match: Harder imbuca per l’ex Verona, che controlla e si gira sul mancino, calciando a giro non così lontano dal sette. Il Padova cresce d’intensità, anche perché deve recuperare lo svantaggio, ma difficilmente riesce a rendersi pericoloso come nel primo tempo. La partita è più bloccata, il Frosinone chiude gli spazi, il baricentro del Padova sale, ma le opportunità scarseggiano. Così Andreoletti decide di pescare dalla panchina. Fuori Harder e Crisetig per Di Maggio e Buonaiuto. E più tardi Favale per Barreca. Andreoletti se la gioca con la fantasia. Squadra più offensiva, con Buonaiuto a fare la falsa mezzala: rimane più alto rispetto a Di Maggio, con Varas che invece si abbassa in mediana (con la fascia al braccio ereditata da Crisetig). In fase offensiva, però, è un chiaro 4-2-4, con Favale e Faedo terzini, Varas e Di Maggio mediana, con Capelli e Buonaiuto alti e larghi sulle due corsie. Lasagna e Bortolussi ancora in attacco. Verso il 70’ Buonaiuto da posizione defilata prova a impensierire Palmisani con un piazzato, mentre poco dopo Andreoletti sceglie di ricorrere nuovamente al supporto della panchina. Out Faedo, entra Silva, all’esordio, con Capelli che scala a fare il terzino in un vero e proprio 4-4-2 a trazione offensiva. Curioso il fatto che Andreoletti abbia deciso di effettuare solo quattro delle cinque sostituzioni a disposizione. Giocarsi il tutto per tutto e provare a riprendere il risultato non è sempre sinonimo di cinque cambi. Anche perché con le uniche due punte di ruolo in campo, le alternative per dare più peso offensivo non ci sono proprio.

I cambi, però, non portano quella ventata d’aria fresca sperata, perché il Frosinone si difende bene e non concede quasi nulla. Non è un caso, infatti, che non abbia ancora subito gol in Serie B. All’86’ Koutsoupias spreca ancora per gli ospiti, mentre poco dopo Varas calcia a vuoto con il mancino. Ma è al 91’ che la partita può cambiare: Perrotta cade in area dopo un contatto con Palmisani e l’arbitro, inizialmente, decreta il penalty. Dopo revisione Var, però, il direttore di gara, parecchio contestato in tribuna, cambia decisione e così si riprende a giocare. Il dubbio resta, ma la sensazione è che Palmisani, prima di toccare il difensore del Padova, sposti leggermente il pallone. Quel che basta per essere graziato dall’arbitro. Così la partita prosegue, i biancoscudati si gettano alla riscossa e per poco non pareggiano. Silva, estroso e talentuoso, si ritrova il pallone sul mancino in area, prova a piazzare, ma non dà forza e Palmisani blocca serenamente. Si chiude così un pomeriggio grigio. Il Padova è sempre rimasto in partita con il Frosinone (segnale positivo), ma il gol stenta ad arrivare e la difesa ha tentennato in diverse occasioni (segnali negativi). Nulla di troppo preoccupante, però. Siamo solo alla terza giornata e potrebbero esserci scenari ben peggiori. Il Padova è vivo, combatte e darà l’anima per portarsi a casa i primi tre punti della stagione già sabato 20 settembre alle 19:30 contro la Virtus Entella.