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Samb-Padova, Madonna: “Ci faremo trovare pronti”

I punti fermi del nuovo Padova sono diversi, e due di questi sono gli esterni del centrocampo che Oscar Brevi ha cominciato a testare sin dai primissimi giorni di ritiro. Alessandro Favalli per il pubblico dell’Euganeo è ormai una certezza: la...

Redazione PadovaSport.TV

I punti fermi del nuovo Padova sono diversi, e due di questi sono gli esterni del centrocampo che Oscar Brevi ha cominciato a testare sin dai primissimi giorni di ritiro. Alessandro Favalli per il pubblico dell’Euganeo è ormai una certezza: la sua conferma dopo le brillanti prestazioni della passata stagione è uno dei capisaldi da cui la gestione tecnica di Giorgio Zamuner non ha voluto prescindere. Sul versante opposto, invece, è arrivato un elemento di sicuro valore per la categoria, ma che le sue doti deve ancora metterle in mostra del tutto. Nicola Madonna, uno che in carriera la Lega Pro l’aveva vista (e vinta) solo una volta, a La Spezia, è sceso dalla Serie B solo per vestire il Biancoscudo. E poco importa che anche contro il Carpi i tifosi non siano riusciti ad ammirarne appieno il potenziale, in una squadra che ha provato soprattutto lo sfondamento a sinistra, vanificando le sue discese dalla parte opposta. Sabato inizia il campionato, e avrà tempo e modo per rifarsi. «Chiudiamo la preparazione con un bilancio sicuramente positivo», le parole dell’esterno arrivato dal Como nel primo giorno di preparazione in vista del debutto di San Benedetto del Tronto. «La squadra ha tanti giocatori nuovi, per questo abbiamo dovuto e ci stiamo ancora abituando a giocare insieme, ma da un mese a questa parte siamo migliorati, sia dal punto di vista fisico che nel gioco: abbiamo lavorato tanto, e questo periodo ci è servito molto. Ora, da sabato, finalmente si entra nel vivo». Arrivate pronti all’esordio? «Sì, anche se i risultati del calcio di agosto lasciano un po’ il tempo che trovano. Ci sono state amichevoli nelle quali siamo andati in difficoltà, altre in cui abbiamo fatto vedere buone cose, come per esempio l’ultima contro il Carpi. Gare alle quali arrivi sempre con un po’ di incognite legate al grande lavoro estivo: le nostre difficoltà in alcune partite sono un segnale non del tutto negativo, perché ci hanno permesso di capire subito dove migliorare. Abbiamo voglia di iniziare, da oggi in poi contano solo i tre punti, e questa è una motivazione che va al di là di qualunque altro fattore». Personalmente come si sente? «Mi sono ambientato bene, la squadra è un ottimo gruppo composto da ragazzi seri e con grande voglia di lavorare, si sta bene insieme. Sotto questo aspetto, non c’è mai stato alcun problema. Fisicamente, invece, siamo alla prima di campionato e sicuramente sabato non saremo al cento per cento: abbiamo svolto un lavoro importante, visto che le partite quest’anno sono tante, dovremo arrivare sino a maggio con tanta benzina nelle gambe, e per questo adesso un po’ di fatica la sentiamo. Ma credo che siamo comunque già ad un livello di condizione, anch’io mi sento abbastanza bene». E come mai, contro il Carpi, si è preferito giocare più sulla fascia di Favalli che non a destra? «Penso che dipenda un po’ dal momento e dalla singola partita. In quel frangente, probabilmente, la squadra aveva un po’ più di spazio da quella parte, forse anche per le caratteristiche dell’avversario, ma non è stata di certo una scelta tattica espressamente richiesta dall’allenatore. Ci saranno incontri in cui si giocherà da entrambe le parti nella stessa maniera, e altri in cui si sceglierà magari di premere di più da un solo versante: l’importante è che la squadra giri bene, e che arrivino i risultati». Che cosa pensa del primo avversario della stagione, la Sambenedettese? «Che sarà un esordio difficile, giocheremo con una temperatura elevata e anche il clima allo stadio sarà molto bello: la Samb torna dopo tanti anni nei professionisti, alla prima in casa ci sarà molto entusiasmo. Ma noi cercheremo di interpretare la sfida comunque nel modo giusto, per portare a casa i primi punti della stagione». Che impressione le ha fatto mister Brevi? «È un grande lavoratore, ci sta trasmettendo la sua metodologia di lavoro, incentrato sul sacrificio per la squadra e la continua lotta in campo. Penso che sotto questo aspetto il gruppo rispecchierà le sue idee sul campo già a San Benedetto». (Da Il Mattino)