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Stangata sul Padova, mercato bloccato dalla nuova Commissione sui conti

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Red flag sui biancoscudati: il costo del lavoro allargato del Calcio Padova supera l’80% dei ricavi. Chi farà ora l'aumento del capitale?
Redazione PadovaSport.TV

Altro che conti a posto, il Padova rischia di non poter far mercato a gennaio. O meglio, doverlo fare a saldo zero: a ogni acquisto deve corrispondere una cessione di pari valore. Lo ha deciso la nuova commissione indipendente che vigila sui bilanci delle società professionistiche di calcio e basket. In passato era una commissione interna alla Federcalcio a giudicare prendendo in considerazione tre indici: quello di liquidità (rapporto tra attivi e passivi correnti), indebitamento (debiti e ricavi), costo del lavoro allargato (il rapporto tra costo del lavoro e ricavi). Dallo scorso maggio (ma è diventata operativa solo dopo l’estate), è stata istituita questa commissione indipendente, di nomina governativa. Il nuovo organismo prende in considerazione un solo criterio, uniformandosi all’Uefa con le sue commissioni, quello del lavoro allargato. Per rientrare nella norma è necessario che le società abbiano un costo del lavoro allargato che non superi l’80% dei ricavi.

Cosa significa per il Padova?

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Perchè il Padova non ha i conti a posto? Tutto dipende dall'uscita di Joseph Oughourlian, che sarà comunicata a breve. Non c'è stato il "solito" aumento di capitale perché il finanziere franco armeno è pronto a cedere la società (leggi qui i possibili scenari). 

Per quanto riguarda il campionato di Serie B, le valutazioni espresse dalla Commissione hanno fatto emergere un quadro in parte inatteso. Cesena, Frosinone, Padova e Venezia risultano infatti chiamate a intervenire sul piano patrimoniale: per poter operare liberamente sul mercato, le società dovranno procedere a una ricapitalizzazione. In alternativa, sarà consentita esclusivamente un’operatività a saldo zero, con investimenti limitati alle risorse eventualmente generate dalle cessioni. L'Ad Alessandra Bianchi è chiamata ora a rompere il lungo silenzio per dare spiegazioni di una situazione certo risolvibile (basterebbe fare finalmente chiarezza sul futuro societario), ma che potrebbe avere anche risvolti gravi.

Cos’è il costo del lavoro allargato?

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Tutto quello che la società ha come costo per sostenere e creare la squadra. Comprende:

  • Salari e stipendi lordi della rosa: la remunerazione non solo dei giocatori ma, in generale, del personale sportivo tesserato (allenatori, direttori tecnici, preparatori atletici, ecc.).
  • Oneri previdenziali e contributivi: i contributi INPS e altri oneri sociali a carico della società, che possono variare in base alla riforma dello sport e alla tipologia di contratto.
  • Premi e bonus: eventuali premi legati al raggiungimento di obiettivi sportivi individuali o di squadra.
  • Compensi per agenti/procuratori: le commissioni pagate agli agenti dei giocatori per intermediazione in sede di trasferimento o rinnovo contrattuale.
  • Ammortamenti dei diritti alle prestazioni pluriennali dei calciatori (cartellini): Il costo di acquisto del "cartellino" di un giocatore, ripartito lungo la durata del contratto.
  • Non rientrano nel costo del lavoro allargato:

  • Costi amministrativi e gestionali: le spese per il personale non tesserato che si occupa di funzioni amministrative, marketing, commerciali, e dirigenziali non direttamente legate all'attività sportiva.
  • Costi operativi generali: spese per l'energia, gli affitti delle sedi, la manutenzione degli stadi o dei centri sportivi, i trasporti (salvo quelli specifici per le trasferte della squadra, che potrebbero avere una differente classificazione), e altri costi generali di gestione.
  • Investimenti in infrastrutture: le spese per la costruzione, l'acquisto o l'ammodernamento di stadi, campi di allenamento e altre immobilizzazioni materiali.
  • Oneri finanziari: interessi passivi su prestiti, mutui e altre forme di debito.
  • Spese per il settore giovanile (con limitazioni): recentemente, la Figc ha approvato delle modifiche per escludere dai calcoli del costo del lavoro allargato gli investimenti sui calciatori Under 23, con l'obiettivo di incentivare lo sviluppo dei giovani talenti italiani.
  • Costi non direttamente riconducibili ai tesserati: ad esempio, eventuali sanzioni sportive o multe inflitte dagli organi di giustizia, o spese legali non direttamente correlate alla gestione dei contratti dei tesserati.
  • La composizione dell’organo

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    La nuova Autorità statale di vigilanza è composta da:

  • Massimiliano Atelli, Presidente
  • Ariela Caglio
  • Alessandro Zavaglia
  • Francesca Di Donato
  • Giuseppe Marini
  • Ai membri si affiancano, come componenti di diritto, il Presidente dell’INPS e il Direttore dell’Agenzia delle Entrate.