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SudTirol-Padova, è la partita di Gliozzi: “Va affrontata con la testa giusta, mi dispiacerebbe segnare contro di loro”

Venticinque sigilli in due stagioni nella sua prima esperienza con i professionisti. Ecco perché quella di sabato con il Sudtirol è una trasferta all’insegna dell’amarcord per Ettore Gliozzi. Che da quando ha lasciato la formazione...

Redazione PadovaSport.TV

Venticinque sigilli in due stagioni nella sua prima esperienza con i professionisti. Ecco perché quella di sabato con il Sudtirol è una trasferta all’insegna dell’amarcord per Ettore Gliozzi. Che da quando ha lasciato la formazione altoatesina non ha più trovato la via del gol tra lo spezzone di campionato al Cesena e questo primissimo scorcio in maglia biancoscudata. L’ultima gioia personale risale all’ultima giornata del passato campionato con il Mantova. Della serie, è arrivato il momento di sbloccarsi. «Effetttivamente – confermato l’interessato – è passato troppo tempo. Spero già dalla prossima gara di riuscire a segnare. Anche se mi dispiacerebbe perché al Sudtirol ho lasciato un pezzettino del mio cuore. Comunque non ce la farei ad esultare, sono tanto legato alla mia vecchia squadra. Ma ho bisogno del gol, ne basta solo uno per rilanciarsi e riprovare quella sensazione che mi manca tanto. Non vedo l’ora». Come va affrontata? «Con la testa giusta, altrimenti si corre il rischio di fare una figuraccia. Non bisogna sbagliare atteggiamento e approccio. Se la interpretiamo come con il Ravenna, poi le qualità ci sono e il risultato viene da sé. Ci stiamo preparando al meglio per conquistare altri tre punti». Tra l’altro Bolzano si è sempre rivelata una trasferta insidiosa per il Padova, tanto che un anno fa (30 aprile 2017) proprio un suo sigillo su rigore condannò alla sconfitta i biancoscudati. «Vero, anche perché è un campo molto difficile sul quale giocare. In questo periodo è sempre ghiacciato e non è facile scegliere i tacchetti giusti. Un motivo in più per dovere approcciare la gara in modo corretto». Avendoci giocato per due anni potrà però consigliare al meglio i suoi compagni. «Già fatto, è da lunedì che ne parliamo. Ripeto, non è facile scegliere i tacchetti: con i tredici è come pattinare sul ghiaccio, se metti le scarpe chiodate il terreno è duro e ti fanno male i piedi. Bisogna fare una scelta tra queste opzioni e sapersi adattare». (Da Il Gazzettino)