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Tifo in fibrillazione, nuovo entusiasmo attorno al Padova. È solo effetto serie B?

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Il derby registrerà il tutto esaurito all'Euganeo, l'entusiasmo attorno al Padova rimane alto
Redazione PadovaSport.TV

Il conto alla rovescia è già iniziato e l’impressione è che all’Euganeo, sabato 22 novembre, non si troverà nemmeno uno spicchio libero. Padova-Venezia si avvia verso il prevedibile sold out: un derby che torna in Serie B dopo anni e che rappresenta molto più di una semplice partita. È la cartina tornasole di un entusiasmo nuovo, quasi inatteso nella sua intensità, che sta travolgendo l’ambiente biancoscudato.

Negli ultimi mesi attorno al Calcio Padova si respira un’aria diversa. Non solo per i risultati e l’approdo nel calcio che conta, ma per un movimento popolare che cresce, si riorganizza, si moltiplica. In città e in provincia stanno nascendo – o rinascendo – club di tifosi, iniziative spontanee e realtà di aggregazione che ricordano i momenti più caldi della storia recente del Padova.

L'iniziativa dell'APPE funziona bene

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Uno degli indicatori più evidenti del rinnovato fermento è il boom dell’iniziativa promossa con APPE: l’adesione dei locali e dei servizi aperti al pubblico è più che raddoppiata rispetto alla scorsa stagione. Un segnale forte di quanto il marchio biancoscudato sia tornato a generare appartenenza, orgoglio e anche un’opportunità – per molti commercianti – di legarsi a un movimento comunitario che trascende la semplice passione sportiva.

Bambini allo stadio: il futuro che cresce

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A colorare ulteriormente le tribune ci sono anche i più giovani: piccoli calciatori accompagnati da Gianfranco Borsatti, presidente dell’ACB, che nelle ultime gare hanno riempito lo stadio con la loro presenza festosa. La loro partecipazione non è un dettaglio pittoresco ma un segno di continuità e radicamento. Educare alla passione, al tifo corretto e al senso di appartenenza significa investire sul futuro del club e della città.

In casa e in trasferta, il popolo biancoscudato c’è

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La crescita non riguarda solo le mura amiche: anche le trasferte stanno registrando numeri superiori alla media degli ultimi anni. Carovane organizzate, pullman pieni, iniziative dei club che si muovono in anticipo per garantire la presenza in ogni stadio possibile. È come se la promozione avesse risvegliato una comunità sopita, pronta a rimettersi in viaggio per sostenere la squadra.

Solo effetto Serie B?

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La domanda sorge spontanea: tutto questo è un entusiasmo momentaneo, figlio della novità della categoria, o rappresenta un capitale emotivo destinato a stabilizzarsi? La risposta, probabilmente, è nel mezzo. La Serie B ha certamente dato una spinta, riportando visibilità e stimoli. Ma la dimensione del fenomeno sembra andare oltre: c’è una componente identitaria più profonda, un bisogno collettivo di ritrovarsi, di sentirsi parte di qualcosa. In attesa del fischio d’inizio del derby, una certezza c’è già: Padova sta tornando a riempirsi di biancoscudato. E, se questo entusiasmo saprà consolidarsi, e non disperdersi (magari per scellerate scelte societarie) potrebbe rappresentare la vera arma in più per la stagione appena cominciata.