"Io tradito dalla squadra? 22 calciatori su 26 mi hanno telefonato e inviato messaggi per esprimermi la loro vicinanza e solidarietà. Nel corso di una carriera qualsiasi allenatore conosce prima o poi l’esonero, ma a me una vicinanza simile non era mai capitata". Vincenzo Torrente torna a parlare dell'esonero di Padova, non senza qualche sassolino da togliere. Sulle pagine del Corriere Veneto ecco le sue parole: "Io avevo chiesto tre rinforzi a gennaio, cinque mi parevano troppi - spiega, riferendosi al caso Valente - Avevo chiesto un difensore veloce e abbiamo preso Faedo, avevo chiesto un’alternativa a Radrezza e mi hanno preso Crisetig, avevo chiesto un centravanti se fosse andato via De Marchi ed è arrivato Zamparo. Per quanto mi riguarda, ero a posto così. Valente? Mi era stato detto che poteva fare il quinto, tempo due partite e mi sono reso conto che non era così. Allora ho cambiato modulo, avevo provato anche il 4-2-3-1 in Coppa avanzando Radrezza per farlo coesistere con Crisetig. L’esperimento era riuscito e sarei andato avanti». Della finale di Coppa persa che ne pensa? «Alla società, tranne a Peghin, non importava nulla della Coppa. Col senno di poi, non sprecherei tutte quelle energie».
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Torna a parlare Torrente: “Non è vero che la squadra era contro di me. E sulla finale di Coppa…”
L'ex allenatore biancoscudato, esonerato nel finale dello scorso campionato, si toglie qualche sassolino
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