padovasport tutto padova news padova Un Padova corsaro espugna anche il fortino della Reggiana: in trasferta il rendimento è da vera big

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Un Padova corsaro espugna anche il fortino della Reggiana: in trasferta il rendimento è da vera big

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Il Padova si è issato a 21 punti in solitaria in classifica, in nona posizione. A un punto soltanto dalla zona playoff e a due vittorie (6 punti) dalla zona arancione della classifica, quella che significherebbe spareggio per mantenere la...
Pietro Zaja
Pietro Zaja Redattore, telecronista 

Il Padova si è issato a 21 punti in solitaria in classifica, in nona posizione. A un punto soltanto dalla zona playoff e a due vittorie (6 punti) dalla zona arancione della classifica, quella che significherebbe spareggio per mantenere la categoria. Ma c'è un'altra classifica in cui il Padova è addirittura in top 3. Si tratta della graduatoria per rendimento in trasferta. Dietro a Frosinone (17) e Cesena (16), infatti, c'è proprio la truppa di Matteo Andreoletti con 14 punti. Davanti a corazzate come Modena, Monza, Palermo e Venezia... Insomma, i biancoscudati in trasferta sono dei veri e propri corsari, pronti ad assaltare le navi nemiche per accaparrarsi tutto il bottino. Con 4 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte lontano dall'Euganeo, il Padova è a tutti gli effetti una squadra che in casa altrui riesce ad adattarsi alla svelta. Anche se ieri al Mapei Stadium, a essere onesti, non pareva più di tanto di giocare in casa della Reggiana di Davide Dionigi... merito dei circa 700 tifosi patavini presenti, che hanno sostenuto i propri ragazzi dal primo all'ultimo istante, spingendoli ad espugnare il fortino avversario per la quarta volta da agosto. Dopo le vittorie di Monza, Catanzaro e Pescara, ecco quella di Reggio Emilia. Con la Reggiana non si è visto il miglior Padova, ma il solito equilibrio e la maturità della squadra, nonché un'enorme sete di affermazione, hanno permesso ugualmente di tornare a casa con un sorriso a trentadue denti. Andiamo, dunque, ad analizzare la partita di ieri tra Reggiana e Padova (leggi qui le pagelle ai biancoscudati). Ecco qualche spunto di riflessione.

Le scelte tattiche di Andreoletti per Reggiana-Padova: il Papu all'esordio dal 1'

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A pochi minuti dal fischio d'inizio della partita tra Reggiana e Padova, senz'ombra di dubbio la notizia più eclatante è la titolarità del PapuGomez, che fa coppia d'attacco con Bortolussi nel consueto 3-5-2 andreolettiano. Un segnale importante: il Papu c'è e sta bene. Tra i pali, invece, Sorrentino la spunta nuovamente su Fortin per la terza volta di fila, aprendo un po' un caso. In difesa non ci sono molti dubbi: Faedo, Sgarbi e il rientrante dalla squalifica Perrotta. Crisetig in regia, con le due mezzali Harder e Varas (Fusi squalificato), supportate in fascia da Capelli a destra e Barreca a sinistra. Rispetto alla gara pareggiata 1-1 con il Cesena, però, il Padova, forte della presenza in campo del Papu, costruisce le proprie manovre d'attacco in maniera differente. Niente 4-2-4 in impostazione. Il Padova, infatti, organizza il suo gioco con il più classico dei 3+1. Ovvero, a dare il via alle avanzate nella metà campo avversaria è la linea difensiva supportata da Crisetig, con Harder e Varas che si alzano e Capelli e Barreca che invece si allargano sulle fasce. Bortolussi rimane il punto di riferimento davanti, mentre il Papu svaria su tutto il fronte offensivo. Occupando gli spazi vuoti o abbassandosi quasi in linea con Crisetig (in questo caso formando una sorta di 3+2 nella fase di impostazione) per ricevere e smistare palloni con la sua favolosa qualità tecnica. In fase difensiva, invece, il consueto 5-3-2 ben arroccato, marchio di fabbrica e schieramento più naturale per difendere. Con il blocco più alto Papu-Bortolussi per tenere bassa la linea difensiva avversaria e avere uomini per far respirare la squadra e per ripartire in velocità. Ma Gomez si spende anche in ripiegamento, sacrificandosi e guadagnandosi falli preziosi.

Il primo tempo della sfida del Mapei Stadium

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Al termine della prima frazione di gioco è 0-1 Padova. Eppure i ragazzi di Andreoletti sembrano più imprecisi del solito, soprattutto nelle zone più centrali del campo, e regalano con troppa sufficienza più di qualche contropiede a una Reggiana che chiude ogni spazio e che riparte con la rapidità dei suoi giocatori più veloci, Tavsan e Marras. Sorrentino viene impegnato in qualche facile intervento, mentre dalla parte opposta Motta non sporca quasi mai i guantoni. Se non quando il Papu prova una botta da fuori, troppo centrale. Ma al 35', da calcio di punizione, il Padova mette in pratica uno schema perfetto. Papu per Crisetig, il capitano scodella in area per Capelli, bravo ad aggirare Marras, il quale mette in mezzo per la testa di Sgarbi, che segna il suo secondo gol stagionale. Da marcatore a salvatore è un attimo. Sgarbi, infatti, 10' più tardi, in una fase di sfogo della Reggiana, che stava reagendo allo svantaggio subito, salva quasi sulla linea su Portanova, mantenendo la rete inviolata. Un primo tempo non brillante, segnato da qualche errore forse banale in impostazione, ma prova ulteriore della maturità di una squadra che non dà mai la sensazione di uscire dalla partita. Anche nei momenti di maggior difficoltà contro una Reggiana intensa e ben messa in campo. E se poi con gli schemi si riesce a sfondare, si è quasi sempre un passo avanti.

La ripresa di Reggiana-Padova, decisa da Seghetti

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La ripresa si apre nel peggiore dei modi. Reinhart si ripete con il gol vittoria al Mantova e sfodera un'altra meraviglia da fuori. Controllo su una respinta di Faedo, palla che sorvola tutti e s'insacca all'incrocio dei pali. Nulla da fare per Sorrentino. Il Padova subisce il colpo, ma in pochi minuti si riassesta, ordina le idee e riparte a giocare. Andreoletti rileva uno spento Barreca per Ghiglione, con Capelli che si trasferisce sull'out mancino del centrocampo a cinque. E la partita si fa più vivace con il passare dei minuti. Squadre più sfilacciate, azioni più veloci e tensioni che iniziano a salire. Scende in campo anche Seghetti, al posto di un PapuGomez che ha retto per 74'. La squadra non si abbassa e proprio l'ex Perugia decide il match. Bortolussi pesca Harder al limite dell'area, il Principe Azzurro calcia in diagonale, Motta para, ma sulla ribattuta si fionda proprio Seghetti, che con un tap-in facile facile firma il sorpasso. Poi subentrano anche Belli, Baselli e Villa per Crisetig, Varas e Perrotta. Così il tuttofare Capelli finisce la sua partita da mezzala sinistra, mentre Faedo viene dirottato nel ruolo di esterno a tutta fascia sull'out mancino, con Belli e Villa che agiscono da guardie del corpo di Sgarbi. Lì davanti rimangono Seghetti e Bortolussi, che fanno di tutto per tenere il pallone il più lontano possibile dalla propria area di rigore. Mentre dietro difendono con le unghie e con i denti, anche con un po' di malizia e furbizia. Non guastano mai. Sintomo di una squadra esperta, nonostante la gioventù di molti interpreti all'esordio in B. E alla fine è 1-2. Un altro importante passo verso l'obiettivo primario della stagione: la salvezza. Poi si vedrà se ad altro si riuscirà ad arrivare.

Papu Gomez, Sgarbi e Seghetti: gli uomini più decisivi

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Difficile non premiare la squadra nel suo complesso. Per la prova che ha sfornato, per la solidità difensiva, ma soprattutto mentale, che ha dimostrato. Andreoletti non è solo un allenatore. Motivatore. Psicologo. Il mister è anche questo, nonostante in campo si lasci andare quasi del tutto alla sua foga agonistica. Subito dopo, però, torna lucido e pacato, e analizza la prestazione dei suoi ragazzi come fosse un veterano. Ha solo 36 anni e un futuro radioso ad attenderlo. E forse si troverebbe anche d'accordo con noi sulla scelta dei giocatori più decisivi (non è stato facile sceglierne solo tre): PapuGomez, Sgarbi e il baby Seghetti. L'argentino perché ha fluidificato ogni singola manovra d'attacco in un pomeriggio difficile, soprattutto nel primo tempo. La Reggiana si è chiusa bene e un po' di imprecisione ha rischiato a più riprese di creare difficoltà, ma il Papu ha tenuto in piedi la fase offensiva padovana. Sgarbi perché in area, in entrambe, è un fattore. Prima segna e poi salva, fa tutto. Seghetti perché si intravede sempre la sua voglia di incidere e finalmente ieri, nonostante altre due occasioni sciupate, ci è riuscito. Merito a un ragazzo che aveva iniziato la sua avventura con un infortunio in Coppa Italia con il Vicenza, ma che con il tempo è riuscito a ritagliarsi lo spazio necessario per farsi vedere e crearsi le opportunità giuste per colpire. Ma vogliamo citare anche Harder, motore instancabile del centrocampo, e Crisetig, metronomo spesso criticato per la sua lentezza, ma fondamentale per lo sviluppo del gioco padovano. Solo per citarne alcuni in questo Reggiana-Padova...