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Padova, la marcia continua e spaventa gli avversari. E che mix tra giovani e big

Il Padova ha preso il passo della corazzata, inanellando la nona vittoria e mantenendo inespugnato il suo stadio (brutto, ma quest’anno molto efficace). Anche la Triestina, pure disinvolta in trasferta, ha dovuto arrendersi...

Redazione PadovaSport.TV

Il Padova ha preso il passo della corazzata, inanellando la nona vittoria e mantenendo inespugnato il suo stadio (brutto, ma quest'anno molto efficace). Anche la Triestina, pure disinvolta in trasferta, ha dovuto arrendersi all'esperienza di Pinzi e compagni. Nel campo semantico di  "esperienza" ci mettiamo anche "capacità di saper soffrire" e di difendersi, anche con un'altra disposizione tattica e anche con altri giocatori in campo (particolarmente bravi ieri i subentrati). L'effetto più evidente della vittoria di ieri è il momentaneo +4 sulla diretta inseguitrice Renate (che ospiterà il Teramo), il +8 sull'Albinoleffe (prossimo avversario) e sul Pordenone (già affrontato e battuto). Ora è chiaro a tutti chi è la squadra da battere, da fermare. Un ruolo a cui c'eravamo disabituati nel tempo (escludendo la stagione, che fa storia a sè, tra i Dilettanti). Ed è per questo che nelle scorse settimane abbiamo parlato di Bisolandia, perchè anche noi abbiamo un parco di divertimenti, perchè ci si può divertire anche prescindendo dalla pura estetica. Anche se va detto, a noi il calcio di Bisoli piace: non c'è niente di innovativo nel modo di giocare di Bisoli, ma tutti gli interpeti sanno perfettamente cosa fare e quasi sempre lo fanno bene. Dai cross di Contessa e Marcandella, ai passaggi dispensati con saggezza di Pinzi, dal furore agonistico di Pulzetti, ai gol di Capello e Belingheri, dalle parate di Bindi alle chiusure puntuali di Trevisan o Cappelletti, fino all'utilità di Guidone che ormai è quasi indispensabile a questo Padova. Il comune denominatore di tutti quelli che scendono in campo è il carattere, mai mancato, salvo probabilmente con Renate e Teramo. La strada imboccata è quella giusta, ma non bisogna distrarsi neanche un attimo. Forse sarebbe bene appendere in spogliatoio il poster dell'Alessandria dello scorso anno, per capire che nel calcio i conti si fanno alla fine.