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Annalisa Baraldo, la padovana che si è ispirata a Zanardi: “Di solito è la nostra forza, ora vogliamo essere noi la sua”

Annalisa Baraldo, la padovana che si è ispirata a Zanardi: “Di solito è la nostra forza, ora vogliamo essere noi la sua”

L’importanza dell’esempio di Alex Zanardi è sotto gli occhi di tutti. Giovani e meno giovani, che nella propria vita hanno dovuto affrontare una forma di disabilità fisica, hanno sempre visto in lui un modello di coraggio e di...

Redazione PadovaSport.TV

L'importanza dell'esempio di Alex Zanardi è sotto gli occhi di tutti. Giovani e meno giovani, che nella propria vita hanno dovuto affrontare una forma di disabilità fisica, hanno sempre visto in lui un modello di coraggio e di speranza. Anche a Padova c'è chi si è ispirato alla sua storia e in queste ore, dopo l'incidente che ha colpito ieri l'atleta paralimpico, sta soffrendo e tifando per Alex.

Parliamo di Annalisa Baraldo, padovana nata ad Abano Terme, classe '81, che ha dovuto fare i conti quasi tre anni fa con la diagnosi della Sclerosi Multipla: "Di solito Alex è la nostra forza, ora vogliamo essere noi la sua. Per me è stato un modello - spiega - lo sport è  un valido alleato anche dal punto di vista terapeutico". Grazie al progetto Obiettivo 3, ideato da Alex Zanardi, dopo anni di podismo è ripartita ora in sella alle due ruote, pedalando per raggiungere traguardi sempre più prestigiosi. Proprio da Obiettivo 3, in pieno clima di emergenza sanitaria, era nata l'idea di Obiettivo Tricolore (interrotto ieri dall'incidente di Alex), un messaggio di solidarietà e speranza per portare avanti un progetto di rinascita, dove 50 atleti disabili uniranno l'Italia da Varese a Santa Maria di Leuca in una grande staffetta. "La mia rinascita, la mia voglia di riscatto, di combattere per la mia vita - dice Annalisa Baraldo, in una recente intervista - ha preso forma ed è venuta fuori proprio attraverso lo sport. Il mio iter diagnostico è iniziato a maggio 2017 ma la diagnosi l’ho avuta i primi giorni di luglio. Il primo impatto non è stato facile perché non avevo idea di cosa fosse la Sclerosi Multipla, delle tipologie di trattamenti a disposizione, dei tempi di avanzamento della disabilità". Sul primo contatto con Alex Zanardi: "Ho conosciuto Obiettivo3 il 30 maggio 2018 a un incontro di reclutamento organizzato al Velodromo Monti di Padova. In quel periodo praticavo podismo a livello amatoriale, ma gli infortuni iniziavano ad essere molto frequenti e quindi avevo la necessità di trovare uno sport che andasse a impattare meno sulle caviglie. Non avevo mai praticato ciclismo ma certamente mi affascinava come sport di fatica. Durante il campus ho avuto modo di confrontarmi con il coach Pier Alberto Buccoliero e Alex Zanardi, ai quali avevo inviato la mia storia. La carica del gruppo mi piacque subito e nei primi giorni del mese di luglio il manager di Obiettivo3, Pierino Dainese, mi consegnò la mia bici... fu amore a prima vista".

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