altri sport

Kioene Padova, tocca a Bassanello “scoprire” la città. E intanto si festeggiano i 50 anni del club: tutto cominciò al collegio Antonianum

LOGO_50

Stavolta è toccato al palleggiatore Niccolò Bassanello leggere la terza puntata social di Discovery Padova, la rubrica pensata dalla Kioene Padova per guidare i tifosi bianconeri alla scoperta dei misteri della città. Un’iniziativa molto...

Redazione PadovaSport.TV

Stavolta è toccato al palleggiatore Niccolò Bassanello leggere la terza puntata social di Discovery Padova, la rubrica pensata dalla Kioene Padova per guidare i tifosi bianconeri alla scoperta dei misteri della città. Un’iniziativa molto originale tra le tante che gli sportivi stanno mettendo in atto dopo il blocco dei campionati, anche all’insegna della cultura, come in questo caso. Stavolta Bassanello In questo caso si parla della tomba di Antenore, che sembrerebbe non essere il fondatore di Padova: «Tutto partì dalla penna di Virgilio – racconta Bassanello - che nel poema l’Eneide citò Antenore come fondatore della città di Padova. L’unico controcorrente fu Tito Livio, che nelle sue storie accompagna Antenore solo fino allo sbarco, senza legarlo in alcun modo alla nascita della città. Nel 1274 venne alle luce una duplice bara di cipresso e piombo dentro un’arca riportante un’incisione “Regis Antenoris Memoria”. Quando si scoprì che la bara conteneva lo scheletro di un guerriero, il poeta e giudice Lovato de Lovati non ebbe alcun dubbio. Finalmente erano state ritrovate le ceneri di Antenore». Prosegue Bassanello sulla profezia del sapiente medievale Merlino, sul sarcofago, sui dubbi degli anni 80 circa le spoglie... ma il sarcofago è ancora al suo posto».

Intanto alla Pallavolo Padova è il momento di festeggiare i 50 anni dalla fondazione del club. È il 1970 quando la squadra di pallavolo dei Vigili del Fuoco di Padova, impossibilitata a proseguire l’attività, si rivolge a Padre Pretto – direttore del collegio Antonianum di Prato della Valle – chiedendo ospitalità al Tre Pini. L’ultima partita del Gruppo Sportivo Pagnin in maglia granata si gioca nel febbraio di quell’anno. Al termine della sfida con Scaiola Mantova, vinta per 3-0, nasce la sezione pallavolo della polisportiva Petrarca e la maglia diventa ufficialmente bianconera.

Sono passati 50 anni, in cui il prestigioso scettro è stato ereditato dal Sempre Volley e successivamente dalla Pallavolo Padova. 41 anni in serie A1, 7 in serie A2 e 2 in serie B (quando l’A2 ancora non esisteva). Numeri importanti che la Società bianconera è pronta a celebrare nei prossimi mesi.

LE INIZIATIVE. Diverse le iniziative che bollono in pentola, a partire dal mondo dei social network. Già dai prossimi giorni ci sarà modo di ripercorrere le moltissime tappe di questa epopea: tifosi, giocatori e dirigenti verranno ricordati con la condivisione di materiale fotografico e video. Gli utenti potranno partecipare attivamente, inviando il materiale in loro possesso all’indirizzo cinquanta@pallavolopadova.com. Non solo. Al termine di questo viaggio nella pallavolo, quando la macchina del tempo avrà concluso il suo percorso, a chiusura delle iniziative sarà organizzata una vera e propria reunion, che coinvolgerà i protagonisti di questa storia bianconera.

IL MARCHIO. Nasce inoltre un marchio che fonde in sé tutti i simboli di questa storia, concepito in collaborazione con l’agenzia di comunicazione Gusella adv. Il marchio raggruppa le tre diverse gestioni societarie che si sono susseguite in questi 50 anni, esprimendo inoltre un forte senso di padovanità grazie al richiamo dei colori simbolo della città.

Abbiamo deciso di parlarvene oggi, in un momento non certamente semplice dato che tutti noi stiamo lottando per uscire dalla situazione d’emergenza dovuta al Covid-19 che ha colpito l’Italia intera. Ma forse è proprio per questo che la celebrazione dei 50 anni della pallavolo a Padova sarà ancora più significativa: perché ci aiuterà a ricordare il passato con uno sguardo rivolto al futuro. Perché questi 50 anni di storia ci hanno sempre insegnato a guardare avanti, per diventare ancora più forti.