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Dolomiti Bellunesi, De Leo: “In campo non sento la mia giovane età. E la squadra…”

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Parla il regista ex Mestre che ha preso in mano il centrocampo dei "blancos"

Redazione PadovaSport.TV

Mancherebbe meno di una settimana al ritorno in campo. E alla sfida di Mestre: l’ultimo atto del girone d’andata. Un ritorno che, però, è in dubbio, se è vero che la SSD Dolomiti Bellunesi è stata colpita ancora una volta dal Covid. Cinque i casi accertati di positività, all'interno del gruppo squadra. Anche se solo nelle prossime ore si potrà avere un quadro più definito della situazione. Tutti in attesa, quindi. Compreso Gianluca De Leo, regista che era di casa al “Baracca”: uno stadio in cui il diciannovenne nativo di Mercato San Severino ha vissuto una stagione di altissimo profilo

ESPERIENZA - «A Mestre? Un'esperienza bellissima, che mi ha permesso di crescere sia dal punto di vista calcistico, sia umano - argomenta il diretto interessato -. Però ora sono alla SSD Dolomiti Bellunesi: vogliamo continuare a vincere e proseguire nel nostro percorso. Dal canto mio, spero di tornare in campo, visto che sono appena guarito dal Covid».

AMBIENTE - De Leo si è inserito subito nel migliore dei modi: «Questo è un ambiente che mi ha sorpreso. C’è una mentalità vincente e lo staff non fa mancare nulla. Sono tutte belle persone, pronte ad aiutarti». Il regista è un punto fermo dello scacchiere dolomitico: «Mi ritengo abbastanza soddisfatto del mio rendimento. Abbastanza, perché credo che si possa sempre fare meglio. Sono contento in particolare dei compagni: siamo cresciuti in maniera evidente e penso che ora si noti. È un gruppo che ha grandi qualità». Ma i margini di crescita sono ancora rilevanti: «La squadra può migliorare nella gestione dei 90’ e nel mantenere alta la concentrazione per l’intera durata delle partite: dobbiamo evitare il più possibile gol presi da nostre disattenzioni. Per quanto mi riguarda, cerco sempre di dare il massimo, ma difficilmente mi accontento. Pretendo parecchio da me stesso: fa parte della mia mentalità. Di certo devo crescere molto in fase difensiva».

RESPONSABILITÀ - De Leo ha una maturità da atleta navigato, non certo da fuoriquota: «Mi piace prendermi la responsabilità e provare a fare giocate importanti. Anche se sono giovane, non mi spaventa l’errore: sotto questo aspetto, credo di avere la personalità per andare sempre a prendermi la palla e provare a far girare la squadra. Più palloni tocco, più sento la fiducia del collettivo nei miei confronti». La strada è ancora lunga? Sì, ma è già stata tracciata: «A fine campionato sarò soddisfatto se avremmo raggiunto gli obiettivi che ci siamo posti a inizio stagione - conclude De Leo -. Io, invece, spero di dare un grande contributo al collettivo. E di realizzare qualche giocata decisiva in più».

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