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Tante squadre lo volevano, si era fatto avanti perfino il Liverpool. Tommaso Mancini, sedici anni appena compiuti, attaccante cresciuto nel vivaio del Vicenza rimane in biancorosso.
«Non è stato semplice il percorso che ha portato a questa scelta - parla a cuore aperto il padre Danilo, intervistato da Il Giornale di Vicenza - quando sei genitore hai sempre paura di non fare la cosa giusta per tuo figlio. Ma lui è cresciuto con il biancorosso addosso, qui vuole restare ancora e noi genitori siamo feli- cissimi. Non si deve montare la testa. Un ringraziamento particolare va alla società, a Renzo Rosso e Stefano, al direttore sportivo Magalini, a Paolo Bedin, a Michele Nicolin che è sempre stato vicino a mio figlio. Ho parlato con tanti dirigenti in questi mesi, ma quello che ho trovato qui, in termini di passione, competenza, comprensione non l’ho trovato altrove». A settembre Tommaso comincerà la sua terza stagione tra i banchi del liceo. «La scuola è fondamentale. Bene che coltivi la passione per il calcio, ma l’impegno nello studio non deve venire meno. Come studente è bravetto». Magari non eccessivamente studioso, ma diligente, responsabile. «Come nel calcio - dice il padre -. Secondo me Tommaso non è un fenomeno in campo, non ha poi tutto questo talento. A fare la differenza è il suo modo di vivere». Sfoglia la scheda per leggere cosa ne pensa Maurizio Viscidi
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