Serie D

Luparense, Zarattini ha un piano per far crescere i rossoblu

Luparense, Zarattini ha un piano per far crescere i rossoblu

L'obiettivo è il professionismo, facendosi trovare pronti. Dialogo avviato con amministrazione comunale e Calcio Padova

Redazione PadovaSport.TV

È stata una crescita graduale, "sana", partita dal basso senza fare il passo più lungo della gamba. La Luparense di calcio a 11 di Stefano Zarattini (d'obbligo la precisazione, visto che c'è stata una Luparense di calcio a 5 in passato che ha vissuto gloriose epopee) dopo essersi stabilizzata in serie D e aver preso confidenza con la categoria è pronta al grande salto. Logico che poi le intenzioni e i programmi devono trovare riscontro nella bontà del lavoro tecnico (affidato anche per questa stagione alla coppia Briaschi-Zanini, una garanzia per la D). Ma quest'anno, per la prima volta, la Luparense parte da grande favorita (insieme all'Arzignano). E il suo presidente, Stefano Zarattini, un'istituzione a San Martino di Lupari, non vuole farsi trovare impreparato.

Sono tempi difficili per chi fa calcio a livello non professionistico. Chiedere ad esempio alla Manzanese, che dopo un'ottima stagione ha deciso di auto-declassarsi in Eccellenza, salvo poi trovare le porte chiuse... I friulani dovranno ricominciare dall'inizio, disperdendo un patrimonio tecnico e di conoscenze non secondario. Rimanendo nel padovano, tutti ricordano il dietrofront di Daniele Pagin con il Campodarsego, dopo aver conquistato una meritatissima promozione sul campo. Sono diversi i club attuali di serie D che partecipano alla categoria sapendo di essere arrivati all'apice delle proprie possibilità, non potendo permettersi il salto di categoria (vedi Caldiero, che l'anno scorso, attraverso il suo presidente, dichiarò candidamente, dopo le prime vittorie, di non poter giocare per vincere il campionato).

La Luparense del futuro

Ecco perché Stefano Zarattini sta già studiando la Luparense che verrà. Una società che sia in grado di camminare da sola, sostenibile, che giochi le partite casalinghe a casa propria. Gli esempi non mancano di piccole piazze che riescono a fare calcio a buon livello, vedi recentemente Legnago e Virtus Verona. Ma serve uno stadio, senza essere costretti a peregrinare altrove a prezzi a volte da "cappio al collo". Sicuramente la Luparense, per crescere ulteriormente, deve poter contare sull'appoggio della propria amministrazione comunale. La squadra di calcio è strettamente legata al territorio, si sa quanto possa diventarne il primo strumento di visibilità (chiedere a Cittadella, conosciuta oggi in tutta Italia grazie alle vicende calcistiche): chi fa politica locale deve esserne consapevole. Dialoghi sono già stati avviati con il Calcio Padova per possibili collaborazioni future. Intanto però, come detto, c'è da fare bene in questo campionato. Per i giocatori stessi però, sapere di avere alle spalle una società solida che ha uno sguardo lungimirante, che va oltre all'annata in corso, vale come una spinta in più.

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