Lo stadio e le critiche alla società
—Mentre gli stadi avversari si riempiono dell'onda biancoscudata, l'Euganeo rimarrà ancora desolatamente (semi)vuoto. Lo vedremo anche sabato sera contro l'Alcione Milano. Un tasto dolente, ma che tocca tante realtà. Un male comune del nostro disgraziato sistema. Chiunque voglia investire, creare valore, è scoraggiato. I Comuni (da Padova a Bresseo di Teolo, così come in tutta Italia) sono proprietari di tutto e mettono mille paletti che alla fine hanno il solo effetto di dissuadere i privati. I proprietari degli stadi devono essere i club, non i Comuni. Ripetiamolo all'infinito questo concetto. Continua, almeno per noi, a essere incomprensibile la presa di posizione (giusta) contro lo stadio, colpendo però la società. Questa società, quella guidata da mister Joseph Oughourlian, lo scriviamo qui oggi (scripta manent, anche in digitale), ha un solo obiettivo: scalare le categorie. Certo, mica solo per spirito caritatevole verso questa piazza. Ricordiamoci che l'unico momento in cui le proprietà potranno rientrare delle spese sostenute (Oughourlian e soci, piaccia o no, adesso stanno solo spendendo. Stanno versando soldi veri nelle casse senza ritorno) è quando rivenderanno il club, se non sono andati in bancarotta prima ovviamente. E il finanziere franco-armeno ha in mente solo un obiettivo, portare il Padova in serie A, aumentare il suo valore e poi, certo, rivenderlo. Non c'è nessun piano per liberarsi del Padova in serie C. Anche perchè, onestamente, certi giocatori quest'estate non sarebbero stati trattenuti dinnanzi a certe offerte.
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