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Padova, l’exploit dei giovani nell’anno dei tagli al vivaio

Cisco (foto Piran)

Non svegliateci perchè questo primo scorcio di campionato è pura estasi. Tutto gira al meglio: fuga in classifica dopo 16 giornate, inseguitrici che sembrano un po’ in difficoltà, squadra coinvolta al 100% tra titolari e riserve,...

Stefano Viafora

Non svegliateci perchè questo primo scorcio di campionato è pura estasi. Tutto gira al meglio: fuga in classifica dopo 16 giornate, inseguitrici che sembrano un po' in difficoltà, squadra coinvolta al 100% tra titolari e riserve, allenatore che ha raggiunto i massimi storici per feeling con la piazza. E c'è anche la ciliegina, qualcosa di impensabile fino solo all'anno scorso: c'è spazio anche per i giovani, e che giovani! Il tanto bistrattato settore giovanile del Padova sta iniziando a dare i suoi frutti? Cisco e Marcandella ormai fanno parte in pianta stabile della prima squadra, segnano e fanno assist, divertono e risultano decisivi. Ma come? Proprio nell'anno dei grandi tagli al settore giovanile? Dell'addio del mago Molon, dello sbaraccamento (o quasi) dell'Academy? Già avevamo scritto il nostro pensiero a riguardo. Prese in mano da solo le redini della società, quest'estate Roberto Bonetto ha sùbito dato l’idea di voler svoltare nella gestione del Settore Giovanile, troppo costoso e poco remunerativo (il costo del vivaio era arrivato al 18/20% del costo totale della società). Il vivaio, fino all'anno scorso gestito in piena autonomia da Giorgio Molon (sia chiaro, ottimo professionista), ha dragato risorse che, alla resa dei conti, avrebbero fatto più comodo in prima squadra. Così la linea di Bonetto è stata limpida: investiamo quasi tutto sulla prima squadra, magari prendendo un allenatore un po' più costoso ma affidabile (Bisoli) e qualche giocatore di esperienza in più. Decisione condivisibile, anche perchè i talenti del settore giovanile biancoscudato negli ultimi anni sono stati "recisi" troppo acerbi e ceduti per poco o niente, molto prima di sbocciare. In sostanza: il vivaio ha sempre prodotto, ma poi in prima squadra non si è mai raccolto e comunque le cessioni non hanno mai lontanamente ripagato gli enormi costi di gestione.

E invece ecco l'impiego di Cisco e Marcandella (altri sono in rampa di lancio e continueremo a vederli in Coppa, come Boscolo) e l'exploit di entrambi. Di chi il merito? Del nuovo responsabile del settore giovanile Simonini? Di Bisoli? Della società? Ci piacerebbe capire meglio quali dinamiche interne hanno portato a questo capolavoro: si spende meno e si valorizza di più. Applausi.