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Padova orchestra perfetta, ma anche lì davanti c’è chi non stona mai

Oscar Brevi come Kleiber, Bernstein o von Karajan. La banda biancoscudata come un’orchestra perfetta, dove tutti gli elementi che compongono l’insieme, contribuiscono al bene comune. Oggi il Padova è questo. E noi che seguiamo Neto e...

Stefano Viafora

Oscar Brevi come Kleiber, Bernstein o von Karajan. La banda biancoscudata come un'orchestra perfetta, dove tutti gli elementi che compongono l’insieme, contribuiscono al bene comune. Oggi il Padova è questo. E noi che seguiamo Neto e compagni h24, sette giorni su sette possiamo dirlo: non era così scontato, non tutti ci credevano e probabilmente non tutti ci credono neppure ora. Forse non riusciamo ad apprezzare a pieno il grande lavoro che sta facendo il Padova perchè siamo continuamente frustrati dai risultati del Venezia, uno stillicidio di vittorie (onore a loro), che spesso arrivano oltre il tempo regolamentare. Prima o poi, come si augura Bonetto jr nella nostra intervista, anche loro incontreranno qualche difficoltà, in nove partite si può inciampare perchè ci sono tante squadre che possono dare filo da torcere, specie quando si avvicina la fine del campionato. Ma intanto la classifica è impietosa e sembra lasciar aperto uno spiraglio per il secondo posto e niente di più. Il Venezia di Inzaghi, Perinetti e Tacopina sembra inarrestabile.

Meglio continuare a pensare partita dopo partita, a testa bassa, senza fare troppi calcoli. L'atteggiamento, se possibile, da replicare all'infinito è quello visto contro il Santarcangelo: difesa (la migliore del campionato con 22 reti subite) impermeabile a ogni attacco avversario (a proposito, Emerson è tornato un gigante), centrocampo aggressivo, esterni che volano e attaccanti che non perdonano. D'ora in avanti conteranno anche i dettagli, chi sbaglia meno andrà avanti, chi rimarrà concentrato e non darà mai nulla per scontato uscirà vincitore da questo girone infernale.

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