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Jason Mayélé, quel tragico incidente: 19 anni dopo il ricordo del Bentegodi

Jason Mayélé, quel tragico incidente: 19 anni dopo il ricordo del Bentegodi

Arrivava in ritardo agli allenamenti e non poche volte. Il 2 marzo 2002 il raduno del Chievo era fissato a Verona. Ci sono tutti, ne manca un solo. Ovviamente è Jason Mayélé, ma nessuno si preoccupa, abituato ai suoi ritardi. Anzi, c’è chi...

Redazione PadovaSport.TV

Arrivava in ritardo agli allenamenti e non poche volte. Il 2 marzo 2002 il raduno del Chievo era fissato a Verona. Ci sono tutti, ne manca un solo. Ovviamente è Jason Mayélé, ma nessuno si preoccupa, abituato ai suoi ritardi. Anzi, c’è chi propone di punirlo questo suo “vizio”. Alle 9 in punto arriva una telefonata: a Bussolengo, pochi chilometri di distanza, c’è stato un incidente in cui è rimasto coinvolto un ragazzo di colore con la divisa del Chievo. Diciannove anni ieri. Il ricordo sempre vivo, come il suo sorriso che a Veronello aveva conquistato tutti.

L'incidente

Mayélé invece quella mattina se ne andò per sempre, a 26 anni, dopo uno scontro frontale in cui perse la vita anche Luigina Recchia. Il riconoscimento, all’ospedale di Bussolengo, toccò a Luca Campedelli e Marco Pacione. Al suo agente, Giorgio De Giorgis, il compito di rintracciare i familiari sparsi fra il Congo, Parigi e la Svizzera. Sul corpo di Mayélé solo un segno in testa, trauma cranico causato dall’impatto con una parte del telaio della Fiat Barchetta grigio metallizzata che stava guidando, partito da Bardolino dalla casa di Laura, conosciuta poco dopo il suo arrivo a Verona. Giovanni Sartori l’aveva preso dal Cagliari e messo sulla catena di montaggio in attesa di prendere stabilmente il posto di Luciano.

L’incidente a cinque chilometri da Veronello, in via Pastrengo a Bussolengo. Come ricorda oggi il quotidiano L'Arena, La prima chiamata al pronto soccorso alle 8.39, dopo l’impatto fortissimo con la Opel Omega su cui viaggiavano la signora Recchia, 61 anni, insieme al marito Mario di 69 trasportato a di Borgo Trento per ferite guaribili in due settimane. Il pullman del Chievo, partito verso Veronello, trovò la deviazione imposta dalla polizia proprio a Bussolengo. A piedi scese il dottor Giampaolo Cantamessa. Trovò Mayélé fuori dall’auto e il personale dell’ambulanza che stava cercando di rianimarlo.

L’ultima sua partita il 15 febbraio, un quarto d’ora al posto di Federico Cossato all’Olimpico contro la Lazio. Uno a uno, gol di Simone Inzaghi e Legrottaglie. Gli ultimi scatti della sua vita. «Ci mancheranno anche i suoi ritardi», il ricordo di Delneri che nessuno di quel Chievo ha mai dimenticato. Come il sorriso di Jason. Stasera ci sarà una messa alle 19 in sua memoria

 Il ricordo di Mayélé, ieri al Bentegodi

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