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Maria Marotta, la donna che fischia agli uomini: “Dopo una lunga gavetta, ora non mi pongo limiti”

Maria Marotta, la donna che fischia agli uomini: “Dopo una lunga gavetta, ora non mi pongo limiti”

“Sono arbitro e basta. Non serve più dire arbitro donna. È finita”. E la linea di demarcazione tra prima e dopo probabilmente l’ha messa Maria Marotta, primo arbitro a dirigere una partita di serie B, segno che i tempi stanno...

Redazione PadovaSport.TV

"Sono arbitro e basta. Non serve più dire arbitro donna. È finita". E la linea di demarcazione tra prima e dopo probabilmente l'ha messa Maria Marotta, primo arbitro a dirigere una partita di serie B, segno che i tempi stanno cambiando. Al Corriere del Mezzogiorno, ha rivissuto quei momenti: "Solo adesso sto un po’ realizzando, a mente fredda, sono stati giorni intensi di emozioni e fatica, comunque la gara è andata bene, ho diretto con la determinazione e concentrazione di sempre e ho apprezzato tanto l’accoglienza che mi hanno riservato le due squadre e gli attestati di affetto e stima che ho ricevuto da calciatori e dirigenza a fine gara. Non si è mai del tutto soddisfatti... Non a caso in questo momento stavo rivedendo proprio la registrazione della partita per capire se c’è qualcosa da migliorare. Ogni partita è un punto d’inizio, mai di arrivo".

Lunga gavetta

Se un uomo fischia e corre dietro a una donna è catcalling. Ma se una donna fischia e corre dietro a un uomo è certamente l’arbitro Maria Marotta. Trentasette anni, originaria di San Giovanni a Piro, il comune più a sud della provincia di Salerno, lunedì scorso è entrata ufficialmente nella storia nazionale del calcio come primo arbitro donna che abbia diretto una partita di Serie B, dopo tanti anni di gavetta: "Ho arbitrato un po’ dappertutto, anche nell’hinterland napoletano: Secondigliano, Scampia, Caserta, Pimonte, Piscinola... Ricordo un derby San Giorgio-Ercolano quando espulsi un calciatore della squadra ospite e dagli spalti si alzò una voce: “arbitro, tu sì che sì n’omm”. Devo dire che fino ad oggi sono stata fortunata, non mi è mai capitato di arrivare sul campo e vedere qualche faccia storta... Né ho mai ricevuto minacce o qualche messaggio brutto sui social». Sugli obiettivi: "Non mi pongo limiti. A luglio saprò se arbitrerò an-cora in serie B, adesso, per il terzo anno, sono in C, in questa stagione ho arbitrato 13 partite in C: sette nel girone A e sei nel girone B". E c'è un rito pre-partita: "Prima delle gare ascolto sempre Le rondini di Lucio Dalla".

L'intervista integrale sul Corriere del Mezzogiorno di oggi

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