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La Serie A 2025–26 potrebbe segnare un momento decisivo per il calcio mondiale. Dopo anni di arretratezza rispetto a Premier League e La Liga, il campionato italiano punta al rilancio con nuove strategie sportive e commerciali. La perdita di visibilità internazionale e i limiti strutturali hanno frenato la crescita, ma oggi l’accessibilità digitale e lo streaming sicuro via VPN permettono ai tifosi globali di seguire le partite senza barriere. Un eventuale “punto di svolta” significherebbe quindi non solo riconquistare competitività in Europa, ma anche affermarsi come modello capace di orientare il futuro del calcio internazionale.
La Serie A 2025–26 si presenta come una delle stagioni più intricate a livello strategico dell’ultimo decennio. Il Napoli, guidato da Antonio Conte, ha aperto con quattro vittorie consecutive, mostrando una versione più diretta e compatta del proprio calcio.
L’arrivo di Kevin De Bruyne ha rivoluzionato il centrocampo: schierato in posizione avanzata, detta i ritmi e orchestra il gioco con lucidità. Conte ha abbandonato la difesa a tre in favore di un 4-3-3 più fluido, valorizzando la spinta sulle fasce e l’aggressività in transizione.
Il Milan ha scelto la strada della tradizione con il ritorno di Massimiliano Allegri, insediatosi a maggio 2025. Il club ha subito pianificato un mercato conservativo, puntando su solidità ed equilibrio tattico per tornare in Champions League. Allegri ha reintrodotto principi di gioco difensivi più rigidi, con una particolare attenzione alle seconde palle e alla copertura degli spazi centrali.
Alla Lazio, Maurizio Sarri è tornato dopo un anno sabbatico per rilanciare un progetto tecnico stagnante. Con una rosa rinnovata, ha imposto nuovamente il suo 4-3-3 a possesso dominante, puntando su mezzali dinamiche e una difesa alta orientata all’anticipo.
In totale, 12 club su 20 hanno cambiato guida tecnica. Questo turnover massiccio ha creato una nuova geografia tattica: schemi inediti, rotazioni rapide, giovani valorizzati e meno divari tra big e provinciali. La competitività diffusa rende la corsa al titolo e alle coppe europee più aperta che mai.
Negli ultimi anni, i diritti televisivi della Serie A hanno registrato un calo significativo. Secondo Football Benchmark, la lega fatica a competere con i pacchetti esteri delle altre grandi leghe europee. Tuttavia, emergono nuove opportunità grazie alla crescente domanda di contenuti digitali e streaming personalizzati.
Come riportato da Football Italia e FutbolFrenz, la Serie A sta puntando su strategie digitali per coinvolgere un pubblico più giovane tramite contenuti social, fan token e dirette streaming all’estero.
Una mossa audace arriva con la richiesta di disputare Milan–Como 2026 in Australia, approvata dalla FIGC. È il primo caso in cui una partita ufficiale del campionato potrebbe svolgersi fuori dall’Italia, aprendo la strada a un’espansione globale. Questo tipo di innovazione commerciale, se consolidato, potrebbe ridefinire il modello di crescita per tutte le leghe europee.
È stata un’estate esplosiva sul fronte mercato, con acquisti che promettono di cambiare gli equilibri. Kevin De Bruyne ha scelto il Napoli, rinforzando il centrocampo di Conte con classe ed esperienza, mentre in difesa è arrivato anche Sam Buekuma a blindare il reparto arretrato.
Il Milan ha puntato sulla solidità con Ardon Jashari e sull’esperienza raffinata di Luka Modrić, simbolo di intelligenza tattica e visione di gioco. L’Inter ha aggiunto estro sulle fasce con il brasiliano Luis Henrique. A Roma, invece, entusiasmo per il prestito di Leon Bailey e l’approdo del giovane bomber Evan Ferguson, che ha già trovato la rete in diverse occasioni.
La Juventus ha trovato un finalizzatore affidabile in Jonathan David, mentre la Fiorentina ha riportato in Italia Edin Džeko per aggiungere peso e carisma nel settore offensivo. Il Como, infine, ha stupito con un attacco tutto nuovo: Morata in prestito, affiancato da Jesús Rodríguez, Jayden Addai e Nicolas Kühn. Una campagna acquisti che ha acceso la nuova stagione sin dai primi minuti.
Il sistema calcistico italiano continua a fare i conti con instabilità economica e ricavi televisivi in calo. L’accordo domestico con DAZN e Sky ha registrato un -8% rispetto al picco 2018–21 e un ulteriore -3% rispetto al ciclo precedente.
Lo streaming illegale aggrava la situazione: si stimano perdite vicine ai 300 milioni di euro solo nell’ultimo anno. Questi fattori riducono la capacità di investimento in settori chiave come i vivai e gli stadi. Le autorità italiane stanno intensificando le contromisure, ma il divario con le leghe più ricche resta evidente.
Con una base finanziaria più solida e un profilo internazionale in crescita, il calcio italiano torna a esercitare un ruolo influente. Le recenti campagne acquisti, la maggiore competitività e le nuove strategie di mercato estero sfidano la supremazia di Premier League e Liga.
L’alternativa italiana si fonda su tattica, equilibrio economico e valorizzazione del talento locale. Se il trend regge, potremmo assistere a una ridefinizione degli equilibri calcistici europei. Non solo un ritorno ai vertici, ma un modello da osservare per chi cerca sostenibilità e qualità in un panorama in costante evoluzione.
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