Padova-Alessandria, tutto un altro avversario rispetto a quella finale playoff…

Nome, maglia e scudetto sono uguali, ma l'Alessandria che verrà sabato all'Euganeo è ben lontana parente di quella che inflisse al Padova una dolorosissima sconfitta in finale play-off, terminata con il rigore segnato da Rubin dopo l'errore decisivo di Gasbarro. Partita per salvarsi, la squadra piemontese ha pagato subito divergenze societarie interne sull'allenatore scelto in estate, Fulvio Fiorin, esonerato alla quarta giornata. Dopo l'interregno di Vitantonio Zaza (durato due partite, con due sconfitte, zero gol fatti e cinque subiti) è arrivato il giramondo Banchini (che aveva allenato anche nelle Isole Vanuatu). A fine novembre, complice anche l'arrivo del nuovo dt Ninni Corda, è saltato anche Banchini. Al suo posto l'ex sindaco di Amatrice (che gestì l'emergenza terremoto) Sergio Pirozzi. Anche questa parentesi dura poco perchè nel mezzo della pausa natalizia, il 27 dicembre, Pirozzi viene esonerato. Al suo posto di nuovo Banchini che per ora ha raccolto però due sconfitte (di misura) nel derby con il Novara e con la Virtus Verona. Il Padova troverà all'Euganeo una squadra (ultima in classifica a 13 punti, con solo 12 gol all'attivo) che punta prima di tutto a non prenderle con un abbottonassimo 3-5-1-1, messo in campo da Banchini con lo scopo primario, appunto, di subire meno gol possibile. La squadra di Torrente dovrà quindi essere brava con pazienza e palleggio preciso a trovare la via per scardinare il muro avversario. Sulla carta un impegno agevole, molto meno nella pratica...

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